Tecnologia: arriva la prima rete di infrastrutture di ricerca in Europa

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In Europa prende vita per la prima volta una rete di infrastrutture di ricerca condivide “Nffa-Europe” promossa dalla Commissione Europea e finanziata con oltre 11 milioni di euro in quattro anni durante il programma Horizon 2020. Il progetto ha l’obbiettivo di dare ai ricercatori degli enti pubblici e delle piccole e medie imprese l’opportunità di accedere a infrastrutture tecnologicamente d’avanguardia distribuite in tutto il Continente così da accelerare lo sviluppo delle idee verso applicazioni che rispettano l’ambiente. Venti le istituzioni partner del consorzio: dal Consiglio nazionale delle Ricerche francese (Cnrs) al Politecnico di Losanna, passando per il sincrotrone Desy di Amburgo e quello di Barcellona. Importante la presenza italiana con tre partner: il Consiglio nazionale delle Ricerche, con l’Istituto Officina dei Materiali (Cnr-Iom) – capofila del progetto Nffa – e l’Istituto di Struttura della Materia (Cnr-Ism), l’Università degli Studi di Milano e la giovane impresa Promoscience, attiva in Area Science Park a Trieste.

La rete Nffa-Europe ”rappresenta una grande opportunità per ottimizzare l’uso delle infrastrutture europee già esistenti, favorendo lo scambio fra ricercatori di diversi Paesi e la collaborazione fra esperti di discipline diverse”, spiega il coordinatore del progetto Giorgio Rossi, fisico dell’Università di Milano che lavora presso il Cnr-Iom di Trieste. L’accesso alle installazioni sarà gratuito ed Nffa-Europe contribuirà anche alle spese di viaggio e soggiorno degli utenti. In questo modo – aggiunge Rossi – anche i ricercatori residenti nelle regioni più svantaggiate avranno la possibilità di potenziare i propri programmi di ricerca”.

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