L’11 maggio del 2011, cinque anni fa, la città di Lorca in Spagna venne colpita un terremoto che causò nove morti e numerosi feriti. La scossa, di magnitudo 5.1, avvenne a solo un’ora e mezzo di distanza da una prima scossa, di magnitudo 4.5.
Il sisma, il cui epicentro venne localizzato a circa due chilometri dalla città di Lorca, nella regione di Murcia nel sud della Spagna, non causò crolli integrali di edifici, fatta eccezione per un palazzo che collassò interamente. La maggior parte dei palazzi e delle infrastrutture venne lesionata seriamente ma senza crollare. Le vittime furono causate nella maggior parte dei casi dalla caduta di cornicioni, parapetti e comignoli. Diverse persone che erano uscite correndo dagli edifici, spaventate dalla scossa, vennero colpite in pieno dalla caduta di questi elementi architettonici.
Uno dei motivi per cui i danni furono importanti (il risentimento sismico raggiunse il VII grado nella scala EMS delle intensità) fu la superficialità del sisma e la sua prossimità alla città di Lorca, una città con circa 85.000 abitanti. L’epicentro delle due scosse maggiori venne localizzato infatti a soli 2 km dalla città, mentre l’ipocentro – cioè il punto di rottura della faglia generatrice della scossa – ad una profondità compresa fra 1 e 2 km (molto superficiale). Un altro fattore determinante fu la geologia locale: i sedimenti su cui sorge Lorca sono per lo più depositi alluvionali che provocarono un’amplificazione delle onde sismiche.
Infine, un altro fattore che incise sull’entità dei danni fu la vulnerabilità degli edifici: come già accaduto a L’Aquila nell’aprile del 2009 ed in Umbria-Marche nel 1997, il terremoto colpì una zona ricca di edifici antichi. Lorca è nota in Spagna per il suo patrimonio storico di chiese, conventi, per le antiche mura di difesa; tutto questo venne fortemente danneggiato dal sisma, come il Castello e la chiesa di Santiago. Anche gli edifici più recenti subirono seri danni, perché molti di essi erano stati costruiti prima dell’approvazione della normativa sull’edilizia anti-sismica, avvenuta negli anni ’70 e aggiornata nel 2002.