Ecco cosa prevede la legge ‘Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato‘ che ha ottenuto oggi il primo via libera alla Camera. Per la prima volta vengono fissate le definizioni di: -consumo del suolo, la variazione tra il suolo non consumato e quello consumato; -impermeabilizzazione, il cambiamento della natura o copertura del suolo attraverso interventi che non siano connessi all’attività agricola tali da eliminarne la permeabilità; -superficie agricola, naturale o seminaturale, ovvero terreni agricoli secondo gli strumenti urbanistici e altre superfici non impermeabilizzate; -area urbanizzata, la parte del territorio formata dai centri storici, aree edificate con continuità a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, parchi urbani, lotti e spazi inedificabili interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria; -rigenerazione urbana, l’insieme di interventi urbanistici, edilizi nelle aree urbanizzate, compresi gli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana come gli orti urbani e gli orti didattici.
Il consumo del suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative di riuso e rigenerazione delle aree già urbanizzate. Prevista l’istituzione, presso il ministero delle Politiche agricole, di un registro dove sono iscritti i Comuni che hanno adeguato i propri strumenti urbanistici a quanto stabilito dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in ordine alla riduzione quantitativa di consumo di suolo e ai criteri e modalità da rispettare nella pianificazione urbanistica comunale e nei quali non è previsto consumo di suolo agricolo o è prevista la riduzione del consumo di suolo superiore alla quantità definita dalla Regione di appartenenza. Assicurata la sospensione delle trasformazioni che comportano nuovo consumo di suolo, in attesa che i meccanismi disegnati dal disegno di legge entrino pienamente in funzione.
La disciplina transitoria va applicata dalla data di entrata in vigore della legge e fino all’adozione dei provvedimenti di attuazione della riduzione del consumo del suolo, non oltre il termine di 3 anni. Attribuita la priorità ai Comuni, iscritti nel registro degli Enti locali, nella concessione di finanziamenti statali e regionali finalizzati agli interventi di rigenerazione urbana e di bonifica dei siti contaminati e agli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino delle colture nei terreni agricoli incolti, abbandonati, inutilizzati o in ogni caso sfruttati ai fini agricoli. Le superfici agricole che hanno ricevuto finanziamenti europei legati alla Politica Agricola Comune (PAC) e alla politica di sviluppo rurale non possono, per un periodo di 5 anni dall’ultima erogazione, essere destinate ad uso diverso da quello agricolo; essere oggetto di interventi di trasformazione edilizia non funzionali all’attività agricola, ad eccezione delle opere pubbliche. Le politiche di sviluppo territoriale regionali e nazionali devono favorire la destinazione agricola e l’esercizio di pratiche agricole, perseguendo così la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola attraverso la riduzione del consumo del suolo.
Semplificazione delle procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate dal punto di vista urbanistico, socio-economico, paesaggistico e ambientale per garantire forme di intervento attraverso progetti organici basati sul riuso del suolo, la riqualificazione, demolizione, ricostruzione e sostituzione degli edifici esistenti, la creazione di aree verdi, pedonalizzate e piste ciclabili. I Comuni sono chiamati a redigere un censimento degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate esistenti. Il censimento in questione servirà agli Enti comunali a verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo del suolo possono essere soddisfatte attraverso interventi di rigenerazione. Tutte le informazioni saranno pubblicate sui siti internet istituzionali dei Comuni interessati.