Il farro, nome generico usato per indicare un tipo di cereale, è stato usato diffusamente fin dall’antichità. Alimento base per intere popolazioni millenni fa, è stato poi dimenticato per secoli, per essere poi riscoperto negli ultimi decenni da tutti coloro che vogliono una dieta sana e che amano riscoprire i cibi tradizionali.
È stato uno dei primi cereali ad essere “addomesticato” dall’uomo e venne diffuso grazie all’agricoltura in tutto il mondo antico. Capostipite di tutti i frumenti oggi conosciuti, è un cereale poco esigente, che si adatta anche ad un clima inclemente e può essere coltivato in terreni poveri.
Molto probabilmente è stato il Triticum monococcum, il farro piccolo, il primo cereale ad essere coltivato, seguito dai più produttivi Triticum spelta e Triticum dicoccum. Gli esperimenti di domesticazione iniziarono circa 10 mila anni fa a partire da varietà selvatiche che crescevano in Turchia sulle alture del Karaca Dag poste fra i corsi superiori dei fiumi Tigri ed Eufrate, nella parte centrale di quella che è nota come la Mezzaluna Fertile.
Per gli antichi romani costituiva uno degli alimenti principali su cui si basava la dieta. Con il farro si facevano focacce ed una specie di polentina, il puls. Anche il nostro termine “farina” è derivato dalla parola farro. Le Vestali con il farro macinato ed il sale facevano la mola salsa sorta di focaccia necessaria al sacrificio degli animali, da qui deriva il termine “immolare”.
Il farro fu successivamente soppiantato dal grano duro e dal grano tenero, molto più produttivi e più convenienti quindi da coltivare, anche essi originari della stessa zona nella Mezzaluna Fertile.
La coltivazione del farro è sopravvissuta solo in terreni poveri e marginali prima di essere riscoperto dall’agricoltura biologica. Grazie alla sua rusticità infatti, può essere coltivato anche in terreni poveri e non ha bisogno di antiparassitari essendo molto resistente alle malattie.
Questo cereale ha altri pregi per una alimentazione sana: il pericarpo, cioè l’involucro del seme, aderisce al chicco e anche le operazioni di decorticazione, che ora si fanno a macchina, non lo privano del tutto del suo rivestimento, che costituisce una buona fonte di fibre e proteine.
Ormai il farro si trova in ogni supermercato e si presta per la preparazione di piatti saporiti e sani. Sazia e dà energia senza appesantire. Oltre ai carboidrati e alle fibre fornisce molte vitamine e sali minerali; le ricette tradizionali lo vedono protagonista in zuppe e minestroni insieme a verdure e legumi, ma anche in polpettoni e perfino dolci.