Dopo Myanmar e Cuba, Obama sarà il primo presidente USA a visitare Hiroshima

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Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sta collezionando una serie di primati in vista della fine del suo secondo ed ultimo mandato alla Casa Bianca: il presidente democratico e’ stato il primo comandante in capo degli Usa a visitare Myanmar e Cuba. Entro la fine del mese, Obama diverra’ anche il primo presidente statunitense a visitare la citta’ di Hiroshima, colpita da una delle bombe atomiche che posero fine alla tragedia della Seconda guerra mondiale. Il presidente statunitense visitera’ la citta’ in occasione del meeting del G7 in programma in Giappone. La Casa Bianca si e’ affannata a placare le aspettative, sottolineando che il presidente non intende scusarsi per l’impiego delle armi di distruzione di massa da parte degli Stati Uniti contro il Giappone imperiale; nondimeno, scrive il “New York Times”, la tappa a Hiroshima riapre un dolorosissimo capitolo della storia dei due paesi, e al contempo offre una preziosa opportunita’ a Obama e al governo di Tokyo di promuovere e rafforzare i loro sforzi di non proliferazione nucleare.

LaPresse/Zumapress
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Ad eccezione di una visita dell’ambasciatore Usa John Roos nel 2010 e del segretario di Stato John Kerry, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno sempre evitato il memoriale delle 200 mila vittime dei due attacchi nucleari contro il Giappone. La visita di Obama, scrive la direzione del quotidiano Usa, giunge dopo 70 anni di solida alleanza tra i due paesi, e in questo senso appare oltremodo tardiva. Anziche’ rivangare il passato, Obama intende offrire “la prospettiva di un futuro condiviso”, partendo dagli importanti risultati conseguiti proprio sul fronte della non proliferazione.

LaPresse/Reuters
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Un ostacolo su questo fronte, sostiene il quotidiano, e’ il bellicismo del presidente russo Vladimir Putin; ma anche “i passi falsi” del presidente Usa hanno contribuito a rendere piu’ arduo l’obiettivo di un mondo libero dagli ordigni atomici. “Nulla – accusa il quotidiano – e’ piu’ in contrasto con la visione di Obama, del suo programma da mille miliardi di dollari per il rinnovo totale dell’arsenale strategico e convenzionale statunitense entro i prossimi trent’anni”. Il presidente – conclude la direzione del “New York Times” – ha ancora modo di rendere piu’ credibile il suo messaggio, ad esempio “cancellando i progetti per i nuovi missili da crociera per aerei con testata nucleare e persuadendo il Consiglio di sicurezza Onu ad appoggiare una moratoria sui test nucleari”

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