Il 27 giugno 1980 avveniva la strage di Ustica: al largo dell’omonima isola un DC-9 della società Itavia precipitò in mare provocando la morte di 81 persone. Come si legge sul sito web realizzato per ricordare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’accaduto “il 27 GIUGNO 1980 parte da Bologna, dall’aeroporto Guglielmo Marconi, il volo Itavia 870 Bologna-Palermo; sono le 20.08, due ore dopo l’orario previsto. L’arrivo è programmato per le 21.15. Non ci sono problemi: il DC 9 viaggia regolarmente, con a bordo 81 persone, 64 passeggeri adulti, 11 ragazzi tra i due e i dodici anni, due bambini di età inferiore ai 24 mesi e 4 uomini d’equipaggio. Durante il volo non è segnalato nessun problema, ma poco prima delle 21 del DC 9 si perdono le tracce radar. La mattina dopo tutti i giornali riportano notizie della tragedia e si cominciano anche a fare le prime ipotesi sulle cause del disastro. Passano i giorni; la lettura dei giornali ci permette di capire le prime inquietudini: ‘Il silenzio delle autorità alimenta i sospetti di una collisione. Forse i radar della Nato hanno “visto” la tragedia del DC 9 scomparso in mare’, ‘Il DC 9 Itavia aveva strutture logore oppure é stato investito da qualcosa’“.
Per anni le opinioni sulle possibili cause della strage sono state le più disparate, finché nell’aprile del 2015 non arriva una sentenza della Corte di Appello di Palermo, nella quale si dichiara che fu un missile a causare la strage di Ustica. I giudici palermitani hanno escluso le altre ipotesi circa le cause che portarono all’esplosione dell’aereo Dc-9 della compagnia Itavia: non furono nè una bomba a bordo nè un cedimento strutturale, ma un missile lanciato da un altro velivolo. La Corte di Palermo ha inoltre respinto i ricorsi dell’avvocatura di Stato contro le sentenze emesse nel 2011 che obbligavano i Ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire le famiglie di 13 delle vittime con oltre 100 milioni di euro. L’aereo Cd-9 dell’Itavia decollò dall’aeroporto di Bologna ed era diretto all’aeroporto di Palermo. La sera del 27 giugno si squarciò in volo all’improvviso e cadde nel braccio di mare compreso tra le isole tirreniche di Ustica e Ponza.
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