Astronomia: Venere ha perso i suoi oceani a causa del suo stesso potente campo elettrico [VIDEO]

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Ci sono venti elettrici talmente forti su alcuni pianeti in grado da strappare via oceani e atmosfere. Questa è la scoperta ‘apocalittica’ di uno studio condotto dagli scienziati NASA del Goddard Space Flight Center. Come ‘campione’ per questo studio è stato usato Venere. Usando dati dello spettrometro dello strumento ASPERA-4 sulla sonda ESA Venus Express si è potuto risalire al motivo per cui l’atmosfera del pianeta abbia da 10,000 a 100,000 volte meno acqua rispetto alla Terra.

Sembrerebbe che le molecole d’acqua che si trovano nella parte più alta dell’atmosfera (esosfera) di Venere vengano divise dai raggi solari in ioni di idrogeno, che sono leggeri e più sfuggevoli, e ioni di ossigeno più pesanti. A questo punto un campo elettrico sufficientemente forte, come nel caso di Venere, è in grado da accelerare gli ioni nello spazio. Ogni anno sono 100 tonnellate metriche di acqua che vengono disperse.

Credit: NASA/Goddard/Conceptual Image Lab, Brian Monroe
Credit: NASA/Goddard/Conceptual Image Lab, Brian Monroe

Le scoperte fatte fino ad ora – spiega l’ASI –  indicano che un tempo Venere godeva di oceani come la Terra e particelle d’acqua nell’atmosfera. Ma il suo vento elettrico è così aggressivo che nel corso di milioni di anni ha ‘eroso’ la sua superficie e la sua atmosfera,trasformando il pianeta in un inferno con una media di 460°C sulla superficie. Nonostante il campo gravitazionale sia in grado di tenere le particelle più pesanti nell’atmosfera, il campo elettrico riesce a spogliare il pianeta dall’acqua.

Non si spiega ancora per quale motivo questo vento elettrico sia così potente. Gli scienziati pensano che possa avere a che fare con la vicinanza al Sole, e la luminosità degli ultravioletti che è doppia su Venere.

Credit: NASA/Goddard/Conceptual Image Lab, Brian Monroe
Credit: NASA/Goddard/Conceptual Image Lab, Brian Monroe

Paragonando questo ‘case study’ con altri campioni, gli scienziati sono giunti alla conclusione che questo non è un fenomeno troppo comune. Infatti, sulla Terra questo meccanismo non è presente. Sembrerebbe però che possa essere presente su Marte come anche sulla luna Titano di Saturno. Questo studio si può rivelare molto importante in particolare se applicato alla ricerca di pianeti abitabili.

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