Dall’Associazione mondiale dei veterinari per piccoli animali (WSAVA) la raccomandazione di vaccinare tutti i cani e i gatti per una estesa protezione “di popolazione” e un calendario di vaccinazioni più fitte nei cuccioli di cani e gatti. Obiettivo: instaurare una solida immunità nella fase di vita più sensibile e vulnerabile dalle principali malattie infettive quali Parvovirosi, Cimurro Epatite, Leptospirosi e complesso delle malattie respiratorie. Per valutare la soluzione più idonea al nostro cane e gatto l’unico intermediario è il veterinario di fiducia che seguendo le raccomandazioni della WSAVA può valutare il protocollo preventivo più appropriato e aiutarci sia a trovare la stella Polare nel mare magnum delle informazioni disponibili sul web, sia a favorire un approccio olistico della cura.
Questo il messaggio chiave emerso nel corso del road show dedicato alle “best practice” sulle vaccinazioni per cani e per gatti che ha chiamato a raccolta i medici veterinari di tutta Italia. Il ciclo di seminari – che, partito da Mogliano Veneto (TV), ha poi raggiunto Milano, Firenze, Bologna, Napoli, si è concluso a Roma domenica – ha racconto un incredibile successo ed è stato organizzato da MCO International grazie al contributo non condizionante di MSD Animal Health, azienda farmaceutica veterinaria fondata sulla ricerca, che offre ai propri pazienti la più ampia e innovativa gamma di prodotti farmaceutici per la prevenzione, il trattamento e il controllo delle malattie degli animali da compagnia.
I seminari – patrocinati da FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), dai Dipartimenti di Medicina Veterinaria delle Università di Milano, Bologna e Napoli e dell’Ordine dei Medici Veterinari di Milano, Treviso, Bergamo, Napoli, Roma, Bologna – hanno visto la partecipazione di oltre 800 veterinari liberi professionisti che fanno riferimento ad altrettante ospedali, cliniche e ambulatori veterinari distribuiti su tutto il territorio nazionale.
“L’obiettivo delle nuove guide linea WSAVA” spiega il professor Michael Day dell’Università di Bristol (UK), coordinatore e portavoce del gruppo dedicato alle vaccinazioni della WSAVA “è quello di fornire alle associazioni veterinarie nazionali dei consigli scientifici aggiornati riguardo la pratica della vaccinazione: raccomandazioni e consigli che scaturiscono da un’accurata analisi delle più recenti evidenze scientifiche disponibili.”
I vaccini per cani e gatti sono sul mercato da oltre 50 anni nei Paesi occidentali. Una risorsa importante, grazie alla quale molte malattie infettive mortali come Parvovirosi (o gastroenterite virale emorragica canina), Cimurro, Epatite (infettiva da adenovirus canino) e Panleucopenia (del gatto) sono state tenute sotto controllo. Ma c’è di più: le vaccinazioni si sono rivelate efficaci anche nel contrastare alcune malattie che dagli animali possono essere trasmesse all’uomo, vedi alla voce Rabbia e Leptospirosi (zoonosi mortali anche per l’uomo, virale la prima e batterica la seconda).
Per le strette correlazioni fra sanità umana e animale, in campo veterinario si è assistito ad una consistente investimento in ricerca e oggi ne sappiamo molto di più sugli agenti patogeni e sulla protezione immunitaria indotta dai vaccini: un immenso patrimonio di conoscenze a disposizione dei ricercatori veterinari, dei Medici Veterinari e delle loro organizzazioni e associazioni.
“Non a caso” continua il professor Day “le nostre indicazioni mirano a una visione olistica dei nostri amici a quattro zampe; una visione che differenzi le vaccinazioni non solo in base all’età, ma anche in base alla razza e alle condizioni ambientali in cui il cane o il gatto vivono”.
“Le Linee Guida Wsawa” puntualizza la dottoressa Carla Bernasconi, vice presidente nazionale della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) e chairman del road show “non sono “Tavole della Legge”, ma possono davvero fare molto in un Paese che, come l’Italia, ha bisogno di vaccinare più cani e più gatti con rigore”. “Allo stato dell’arte” prosegue “vacciniamo pochi animali senza considerare le opportune variabili ambientali”.
“Essenziale” entra nel dettaglio il professor Day “è vaccinare almeno il 75% degli animali perché prevenire patologie potenzialmente letali, ne previene il dilagare. Vaccinare animali di proprietà e randagi assicura l’immunità della popolazione canina e felina, oltre a tutelare la salute umana”.
“Estremamente importante” specifica la professoressa Paola Dall’Ara, autorevole Immunologa, docente dell’Università di Milano e chairman dell’incontro “è iniziare a vaccinare i nostri amici a quattro zampe sin da piccoli e con rigore”. Discorso diverso per gli animali adulti: “La scelta del vaccino più adeguato” prosegue “dipende da diversi fattori tra cui i rischi associati alla tipologia di animale, il suo stile di vita, la frequenza con cui la patologia è presente in una determinata area geografica e il rischio di esposizione al virus”. “Per fare un esempio pratico” sottolinea “non è da trascurare la vaccinazione contro la rabbia: molto dipende dalla zona in cui l’animale vive o nella quale va in vacanza”.
“Per esempio” spiega la professoressa Dall’Ara “Visto che ci avviciniamo all’estate, chi per caso trova sulla propria strada un animale abbandonato, deve portalo immediatamente dal veterinario e non a casa: possono esserci vaccinazioni che è necessario fare prima di introdurre il cane o il gatto nell’ambiente domestico a tutela degli altri animali e della propria salute”.
“È chiaro che in questo caso l’elemento chiave è il medico veterinario” commenta il professor Day “lo specialista infatti non solamente conosce l’animale, ma ha anche ben chiara la situazione epidemiologica locale. La visita di controllo e la raccolta di informazioni dal proprietario sono il momento essenziale per completare il quadro sanitario e valutare il protocollo di vaccinazione più adatto al singolo animale”.
“Questo presuppone una comunicazione chiara e sincera con il proprio veterinario di fiducia” fa eco la dottoressa Bernasconi. Continua: Oggi il web raccoglie le informazioni più disparate, molto spesso in contrasto tra loro. Se questo da un lato favorisce il dialogo e il confronto con il proprio medico veterinario, dall’altro non può e non deve sostituirsi allo specialista”.
Tre regole d’oro per amici a quattro zampe in salute:
- Vaccinare tutti i cani e gatti contro le principali malattie infettive del cane e del gatto: Cimurro, Parvovirosi, Epatite, Panleucopenia e Complesso delle malattie respiratorie del gatto. Si tratta di infezioni altamente diffusive, mortali o fortemente debilitanti che devono essere contrastate istaurando un’immunità di popolazione contemporaneamente e a livello globale. Altre vaccinazioni altrettanto importanti devono essere valutate dal medico veterinario in funzione dell’area geografica e dello stile di vita dell’animale, infatti le linee-guida WSAVA raccomandano per molti animali anche i trattamenti immunizzanti contro rabbia e Leptospirosi in molte zone d’Italia.
- I cuccioli di cane e di gatto devono ricevere più vaccinazioni cadenzate e ripetute secondo schemi che le nuove evidenze scientifiche hanno ben chiarito. Il primo ciclo vaccinale non deve terminare prima dell’età di 6 o 12 mesi di età in funzione al tipo di animale e rischi a cui è esposto.
- Nel caso di un cane o di un gatto adulto, il protocollo vaccinale più idoneo scaturirà dal confronto sincero e professionale fra proprietario e Medico Veterinario: ai periodici richiami si potranno in tal caso aggiungere altri vaccinazioni per proteggere l’animale da malattie specifiche. Le linee guida, infatti, consigliano ai Medici Veterinari diversi protocolli vaccinali fra cui scegliere in funzione dei rischi associati alla tipologia di animale, il suo stile di vita, la frequenza con cui la patologia è presente in una determinata area geografica e il rischio di esposizione al virus. Un tipico esempio è la vaccinazione intranasale contro le malattie respiratorie del cane raccomandata per i cani che frequentano pensioni, gare o mostre o che comunque ai giardinetti “fanno vita di società”.