Dal bisturi smart al “segugio” delle lesioni, ecco cosa riserva l’endoscopia del futuro

MeteoWeb

Dal bisturi ‘smart’ al colonscopio ‘segugio’ in grado di scovare anche le lesioni più nascoste nell’intestino. L’edoscopia del futuro si presenta a Milano. Le nuove frontiere del settore finiscono sotto i riflettori in occasione di un convegno internazionale, coordinato da specialisti dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, che si apre oggi nel capoluogo lombardo. Fra le armi protagoniste della nuova era ci sono appunto l’elettro-bisturi intelligente, capace di ‘leggere’ la resistenza dei tessuti e di restituire un’intensità di taglio commisurata, un colonscopio per ‘fare luce’ nell’intestino alla ricerca delle lesioni più nascoste, un device per il drenaggio eco-guidato dei fluidi pancreatici, senza necessità di sottoporre il paziente a raggi X.

Di questo e altro si parla al congresso Image (International Meeting Advanced Gastroenterology Endoscopy) – a cui partecipano oltre 500 specialisti provenienti da ogni parte del mondo – sotto l’egida di Alessandro Repici, responsabile di endoscopia e docente di Humanitas University; Alberto Malesci, responsabile del Dipartimento di gastroentrologia; Silvio Danese, responsabile del Centro malattie infiammatorie intestinali, e dei co-direttori Andrea Anderloni e Silvia Carrara. L’elettro-bisturi che guida la mano dell’endoscopista si chiama Erbe e “sarà presentato durante Image in anteprima mondiale“, spiega Repici. Uno strumento che garantisce “maggiore efficacia del trattamento e maggiore sicurezza per il paziente“. Il colonscopio che va ‘a caccia’ delle lesioni più piccole si chiama invece Ewave, “tecnologia che permette una migliore visuale del colon e consente quindi una maggiore accuratezza nell’esecuzione dell’esame, che si traduce nella capacità di individuare le lesioni precancerose più nascoste. Un grande passo avanti per la colonscopia e la diagnosi precoce“, sottolinea lo specialista.

bisturiGià disponibile in Humanitas ‘Hot Axios’, il device per il drenaggio dei fluidi pancreatici senza raggi X – continua Repici – E’ una protesi metallica auto-espandibile che consente il drenaggio endoscopico di pseudocisti pancreatiche e raccolte addominali senza necessità di sottoporre il paziente a raggi X, ma ricorrendo all’ausilio dell’ecografia endoscopica. Il drenaggio dei fluidi e dei materiali pancreatici avviene quindi senza il passaggio obbligato della chirurgia e, anche grazie all’ecografia endoscopica, consente di trattare queste patologie con approccio sempre meno invasivo“. La settima edizione di Image è stata preceduta dall’Advanced Biliopancreatic-Endoscopy Course, svoltosi in Humanitas ieri 15 giugno e diretto da Andrea Anderloni, endoscopista dell’Istituto, insieme a Mouen Khashab (Maryland) e Manuel Pérez Miranda (Valladolid), due tra i massimi esperti internazionali in quest’ambito.

Il corso – spiega Anderloni – nasce dall’esigenza di inquadrare lo stato dell’arte e condividere le più recenti novità dell’endoscopia biliopancreatica, una tecnica che prevede l’uso integrato di eco-endoscopia e colangiografia retrograda endoscopica, al fine di formare un gruppo selezionato di specialisti (circa 50)“. Carrara interverrà invece sul tema delle tecniche ablative ecoendo-guidate come trattamento locoregionale in pazienti con tumore del pancreas localmente avanzato nell’ambito di un percorso multidisciplinare: “La complessità di questa patologia, e le recenti innovazioni tecnologiche – conclude l’esperta – richiedono uno sguardo a 360 gradi, garantito dal continuo confronto tra i vari specialisti“.

Condividi