Maltempo: frana blocca la statale 51 e Cortina resta isolata per ore

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Durante la notte abbondanti piogge hanno smosso il terreno e Cortina d’Ampezzo è rimasta isolata per ore a causa dell’ennesima frana che ha interessato la statale 51 di Alemagna, in località Acquabona. Le frane per le Dolomiti non sono una novità visto la composizione delle montagne ma, complici i cambiamenti climatici, il fenomeno si sta tramutando in emergenza. Circa un mese fa era stato il Sorapis a scaricare a valle tonnellate di metri cubi di roccia e fango ma nell’occasione, a parte la paura per il terribile boato, la colata non aveva toccato la strada. Poco prima dell’alba, complice la pioggia, la montagna ha scaricato sassi e fango che hanno invaso la strada, con un fronte franoso di oltre 80 metri e un’altezza fino a due metri.

A dare l’allarme un autotrasportatore che ha seguito tutta la scena e che ha dato subito assicurazioni sul fatto che nessuno era rimasto coinvolto. I vigili del fuoco e la protezione civile si sono adoperati tutta la giornata per rimuovere il fronte franoso e liberare la strada, riaperta nel primo pomeriggio. Prosegue invece l’opera di controllo perché si temono altri smottamenti specie per le incertezze meteo. Il traffico per diverse ore è stato deviato, con disagi per gli automobilisti e i trasporti merci ma senza particolari problemi per la viabilità. Le frane nel 2015 avevano ostruito, per almeno quattro volte, la statale 51 di Alemagna nei punti ormai noti e ritenuti critici tra le località di Cancia di Cadore – dove nel 2009 una colata travolse un’abitazione provocando due morti -, San Vito e fino a Cortina, passando proprio per Acquabona, per chiudere il tratto ‘sorvegliato speciale‘ a Fiammes, sopra la cittadina ampezzana. Tra le frane dello scorso anno in terra cadorina anche quella tragica e ancora viva nella memoria che ha tagliato in due San Vito di Cadore.

In quel frangente tre persone erano morte mentre dormivano nelle loro auto, travolte da un mare di fango e sassi. Per il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, quella di questa notte “non è una sorpresa, perché conosciamo il versante, gli invasi erano pieni. Venerdì scorso ho emesso un’ordinanza, indirizzata ad Anas e Regole d’Ampezzo, di svuotare gli invasi. Ma con il materiale cosi’ fluido, impregnato d’acqua, non e’ facile intervenire“.

Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha chiesto “un intervento immediato. Cosa fa l’Anas? E dov’e’ il Governo? – In quel tratto di strada ogni volta che piove viene giu’ una frana. Non credo serva un premio Nobel per mettere per sempre in sicurezza Acquabona. Stiamo parlando di una strada che va nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, non verso una discarica“. Gli ha replicato il deputato bellunese del Pd Roger De Menech che dopo aver sentito il ministro Graziano Delrio, ha ricordato uno stanziamento già fatto per tutelare la statale di 70 milioni di euro mentre ne sono pronti altri 70. “Durante la presentazione del cronoprogramma delle opere da realizzare per i Mondiali di sci del 2021 a Cortina – ha detto De Menech – i vertici dell’Anas regionale e nazionale sono stati chiari a riguardo: l’intervento va fatto insieme a chi ha le competenze sul territorio, cioè la Regione Veneto“.

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