Medicina: arriva in Italia il nuovo vaccino anti papilloma virus

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L’arrivo in Italia e in Europa del nuovo vaccino 9-valente contro il Papillomavirus è stato annunciato al Congresso internazionale Eurogin 2016 a Salisburgo. Il vaccino 9-valente, che rappresenta un’evoluzione dei due vaccini raccomandati fino ad oggi nel nostro Paese, il bivalente e il quadrivalente, “porterà a un incremento di circa il 20% nella riduzione dei cancri da Hpv e del 50-80% in più delle lesioni precancerose“, si legge in una nota di Waidid, Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici. La protezione diretta dei 9 principali tipi di Hpv (6-11-16-18-31-33-45-52-58) in entrambi i sessi porterà in futuro a una quasi eliminazione delle patologie Hpv-correlate, sostengono gli esperti.

Nelle farmacie italiane il vaccino sarà disponibile tra ottobre e novembre prossimi. Le infezioni da Hpv colpiscono uomini e donne: recenti studi clinici hanno evidenziato che solo in Italia si registrano ogni anno 2.000 nuovi casi di carcinomi (oro-faringeo, ano-rettale e del pene) tra gli uomini e 4.400 nuovi casi (oro-faringeo, vaginale e della cervice uterina) tra le donne. “L’infezione da Hpv non si contrae solo per via sessuale e non colpisce solo le donne – afferma Susanna Esposito, direttore dell’Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Policlinico dell’università degli Studi di Milano e presidente Waidid – Può essere trasmessa, infatti, anche per via cutanea e coinvolge entrambi i sessi. La maggior parte delle infezioni, fra il 70 e il 90%, è transitoria perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno, ma nei casi più gravi è l’origine di carcinomi e lesioni precancerose“.

Il nuovo vaccino 9-valente rappresenta un’importante novità nello scenario della prevenzione, un nuovo strumento di protezione verso il maggior numero di tumori da Hpv, anche nel maschio. La maggiore prevalenza di infezioni si riscontra all’età di 20 anni, proprio in coincidenza con il recente inizio dell’attività sessuale. Per questo motivo – sottolinea l’esperta – la vaccinazione deve essere somministrata prima di entrare in contatto con il virus per avere la massima protezione possibile. L’età ideale è fra i 9 e 14 anni: in Italia la strategia scelta è la vaccinazione con una schedula a 2 dosi fino a 14 anni; con 3 dosi dopo i 14 anni. Nei soggetti immunocompromessi, si raccomanda la vaccinazione con 3 dosi. Il Piano nazionale prevenzione vaccini 2016-2018, ancora in attesa di approvazione, prevede la vaccinazione universale anti-Hpv“. Sono oltre 100 i tipi di virus Hpv: secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità, si stima che circa l’89% dei carcinomi da Hpv e l’82% delle lesioni precancerose di alto grado siano correlati ai 7 tipi 16/18/31/33/45/52/58

. Di questi, il tipo 16 e il tipo 18 sono ad alto rischio oncogeno, mentre il 6 e l’11 sono all’origine delle lesioni precancerose: in Italia si registrano ogni anno 80.000 nuovi casi di condilomi genitali nei maschi e 130.000 nelle femmine. “La prevenzione secondaria del carcinoma della cervice uterina – aggiunge Esposito – si attua attraverso la diagnosi precoce con il pap test, uno screening citologico cervicale che consente di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma. In Italia, il pap test è raccomandato ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 64 anni. Per gli uomini non esiste, invece, alcun programma di screening preventivo, se non la vaccinazione”.

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