Misura della pioggia, come si costruisce un pluviometro fai da te?

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La misura della quantità di pioggia è uno degli aspetti che più interessa in meteorologia. Oltre ad essere un dato interessante per tanti appassionati di meteorologia, è anche un dato importantissimo per la ricerca scientifica.

Conoscere la pluviometria di una certa zona geografica aiuta a pianificare l’utilizzo delle acque sotterranee, ad esempio. In zone dove piove poco bisognerà avere un certo riguardo ad usare l’acqua sotterranea per non intaccare le riserve idriche. Più è fitta la rete di pluviometri e più è dettagliato il quadro della pluviometria di una certa regione. Inoltre la conoscenza dei dati pluviometrici in tempo reale aiuta a prevenire fenomeni di piena, permette di prevedere quale sarà l’entità di una eventuale onda di piena nella rete idrografica locale.

I pluviometri sono gli strumenti con cui si misura la quantità di pioggia. Quelli standard usati dai Servizi Idrografici e che quindi forniscono i dati ufficiali, hanno un diametro standard di 36 cm e quindi un’imboccatura con area di 0,1 metri quadrati. Chiunque comunque può costruire un pluviometro fai da te e installarlo sul terrazzo della propria casa, o in giardino: l’importante è che venga installato lontano da altri edifici o da alberi, o da qualsiasi ostacolo che possa far arrivare nel pluviometro meno acqua di quella che cade al suolo.

05-09-001-pluviometro-in-plasticaPluviometri semplici ed economici sono disponibili anche in commercio. Sono dei recipienti già graduati in millimetri. Ci sono poi quelli più precisi e tecnologici, con diffusione via internet dei dati orari, ma per questi il budget aumenta di molto.

Ecco allora alcuni appunti su come costruire un pluviometro artigianale, e su dove e come installarlo. Per costruire un pluviometro serve innanzitutto un contenitore, meglio se trasparente e se dotato di imboccatura non troppo stretta, per non avere errori di misurazione troppo alti.
Dopo aver scelto il recipiente bisognerà procedere alla sua taratura: in sostanza bisognerà disegnare le tacche che indicano i millimetri di pioggia caduta, in modo da avere, dopo ogni fenomeno piovoso, un immediato ed universale riscontro della quantità.

Prima di farlo vediamo di capire a cosa equivale un millimetro di pioggia. La misura in millimetri corrisponde alla così detta altezza pluviometrica. Un millimetro di accumulo è pari come quantità a 1 litro caduto su una superficie di 1 metro quadrato. Dire ad esempio che la quantità di pioggia caduta in una certa località è di 20 mm, equivale a dire che su ogni area di 1 metro quadrato in quella determinata località sono caduti 20 litri di pioggia. Se si posizionasse al suolo un contenitore con una apertura di 1 metro quadro, troverei quindi al suo interno 20 litri.

Dovremo quindi, pazientemente, riempire il nostro recipiente con volumi di acqua noti (misurandoli ad esempio con un recipiente graduato da cucina che ci indica i volumi), e calcolare a quanto corrispondono in termini di millimetri. Dovremo applicare la seguente formula: P(mm)= Area pluviometro x Volume acqua.

Un pluviometro, lo strumento atto alla misura della quantità di precipitazioni. Si noti il pannello fotovoltaico che genera l’energia di alimentazione, garantendo la funzionalità in qualsiasi condizione meteo. Il dato misurato viene poi trasmesso alla centrale operativa tramite sistema GPRS o satellitare (da Hortus srl)
Un pluviometro, lo strumento atto alla misura della quantità di precipitazioni. Si noti il pannello fotovoltaico che genera l’energia di alimentazione, garantendo la funzionalità in qualsiasi condizione meteo. Il dato misurato viene poi trasmesso alla centrale operativa tramite sistema GPRS o satellitare (da Hortus srl)

Conoscendo semplicemente l’area dell’imboccatura del nostro recipiente ed il volume, potremo disegnare sul contenitore le tacche corrispondenti ai millimetri. Si potrebbe arrivare fino a 50 mm, o 100 mm, considerando che in certe situazioni eccezionali questo valore può anche essere superato durante un temporale particolarmente intenso. A scelta si potrà scegliere se disegnare delle tacche per ogni millimetro, o per ogni mezzo millimetro.

Dopo aver costruito il pluviometro, si potrà passare al suo posizionamento. I pluviometri dovrebbero essere installati sempre in aree aperte (quindi lontano da edifici o alberi che possano fare da scudo alla pioggia), con la bocca ad 1 metro e mezzo dal suolo. Se si abita in città bisognerebbe installare il pluviometro sul tetto condominiale, lontano da interferenze come antenne della televisione, fili, comignoli. Se il tetto è in una posizione ribassata rispetto ad edifici vicini più alti, la misura di pioggia sarà un po’ falsata. Se si dispone di un giardino bisognerà stare attenti a posizionarlo lontano da alberi, muretti, strutture che in qualche modo, specie quando piove in presenza di vento, potrebbero ostacolare la caduta dell’acqua inficiando i dati raccolti.

Infine, una nota sulla precisione dei dati. Il pluviometro è uno strumento di misura e in quanto tale è soggetto a un certo errore: in sostanza i dati che esso ci fornirà non sono esatti al 100%, ma avranno un margine di errore più o meno grande a seconda di vari fattori (il luogo di installazione, la precisione della procedura di taratura, l’ampiezza dell’imboccatura). Bisognerà quindi avere una certa “umiltà” nell’uso dei dati, tenendo in considerazione che il valore sarà solo indicativo, specialmente se il pluviometro è amatoriale.

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