Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione di Wwf Italia, ha ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione del Wwf, guidata dalla presidente Donatella Bianchi e dal presidente onorario Fulco Pratesi. Ne dà notizia un comunicato. Nel corso dell’udienza, fa sapere il Wwf, è stato presentato in anteprima al presidente Mattarella il Rapporto ‘Natura d’Italia: 50 Anni di Wwf’, un focus sulla storia della conservazione nel nostro Paese con uno sguardo al futuro, alle nuove emergenze ambientali ma anche sociali, culturali, economiche. “L’incontro con il presidente Mattarella che, sin dall’inizio del suo mandato, ha riservato grande attenzione ai temi ambientali, riconoscendo costantemente la centralità della natura nel suo impegno istituzionale, è stata una straordinaria occasione di confronto sulle nuove emergenze e sulle azioni in favore della tutela dell’ambiente che l’Italia dovrà intraprendere anche nel rispetto di impegni assunti a livello internazionale. Consideriamo per questo il Presidente Mattarella, il primo sostenitore e testimone delle cause ambientaliste, e per noi un punto di riferimento fondamentale che abbiamo voluto ringraziare consegnandogli la tessera di Socio Onorario del Wwf“, ha dichiarato Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia.
Tra i punti rappresentati dalla delegazione del Wwf al presidente Mattarella: il riconoscimento del valore del capitale naturale, come previsto dalla legge n. 221/2015, relativa alle informazioni e i dati ambientali sullo stato del capitale naturale della nazione, che dovranno essere rendicontate, negli strumenti formali di programmazione economica nazionale; la lotta ai cambiamenti climatici, con l’auspicio che l’Italia ratifichi al più presto l’Accordo di Parigi e si doti, conseguentemente, di una Strategia climatica con obiettivo di ‘decarbonizzazione’ dell’economia. Per il Wwf l’Italia ha bisogno di un Piano Nazionale Energetico-Climatico che individui target stringenti per sostituire le fonti fossili con le energie rinnovabili, in un quadro di risparmio e di efficienza energetica. Contrastare i cambiamenti climatici significa anche aiutare le popolazioni oggi in fuga dai paesi più colpiti dalla siccità e dalle guerre spesso alimentare da crimini di natura; l’emergenza Mediterraneo, pressato da una antropizzazione costiera crescente e da un eccessivo sfruttamento. Solo un “utilizzo” più consapevole delle risorse del bacino mediterraneo potrà consentire efficaci politiche internazionali che garantiscano sostenibilità ed equità ma anche stabilità politica di quest’area. È necessario contrastare l’illegalità anche con campagne di sensibilizzazione dei consumatori oltre che con il sostegno al settore della pesca legale; l’educazione e innovazione, al servizio di una nuova cultura ambientale anche per la conservazione attiva della biodiversità, e nell’educazione alla sostenibilità attraverso meccanismi partecipativi di “Citizen Conservation” per la tutela della biodiversità. Nel corso dell’incontro il Wwf ha voluto rappresentare, innanzitutto, al presidente l’auspicio che lo Stato sia conseguente e innovativo nell’applicazione e interpretazione dell’art. 9 della costituzione che tutela l’ambiente, dando la giusta rilevanza al valore biologico, economico e sociale della natura. “Questi cinquant’anni per il Wwf Italia sono stati ricchi di sfide, battaglie, successi che hanno scritto buona parte della storia della conservazione italiana. Una lunga azione in difesa di importanti ambienti naturali, nella salvaguardia di specie minacciate di estinzione. Oggi crediamo che la natura debba avere un riconoscimento anche formale, fino ad oggi negato, anche nella nostra Costituzione, magari proprio nell’articolo 9 che tutela il paesaggio ed il patrimonio storico artistico“, ha dichiarato la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi che ha aggiunto: “È evidente che lo straordinario lavoro fatto in difesa dell’ambiente e dell’incredibile ricchezza di vita che la Terra e la nostra meravigliosa penisola racchiudono, non è bastato a sventare significative distruzioni e grandi modificazioni degli ambienti naturali preesistenti, ma è indubbio che senza questo costante e paziente impegno la situazione sarebbe senz’altro peggiore“.”Ripartire dalla natura è la condizione abilitante per costruire il futuro: intendiamo farlo richiamando l’esigenza di un riconoscimento formale del suo valore biologico oltre che economico e sociale, ma anche con una importante iniziativa popolare che la ricollochi al centro del dibattito politico e culturale del Paese“, ha concluso Bianchi.