Gli alcolici provocano il cancro? I produttori sulla difensiva

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I produttori di alcolici difendono i loro prodotti cercando di smontare una tesi sempre più diffusa tra gli esperti di sanità, ovvero che birra, vino e alcolici potrebbero provocare il cancro. Per decenni, si è sostenuto che questo tipo di bevande – se consumate in modo moderato, definizione che varia da Paese a Paese – portavano benefici modesti alle coronarie. Ma alla luce di nuove ricerche, l’approccio sta cambiando. I gruppi interessati stanno dunque finanziando ricerche parallele, ma puntano anche a lavorare con i governi per formulare apposite politiche. AB InBev e Diageo si uniscono ai rivali Heineken e Pernod Ricard contribuendo con 55,4 milioni di dollari per coprire i costi di un primo test pensato per valutare gli effetti dell’alcol sulla salute. Lo studio sarò supervisionato dal National Institute of Alcohol Abuse and Alcoholism americano.

I ricercatori puntano ad analizzare 8.000 persone con più di 50 anni e con problemi cardiaci. Ad alcuni, selezionati a random, verrà chiesto di non usare alcol e ad altri di bere un drink al giorno. Così facendo si faranno confronti sul grado di incidenza di infarti, attacchi cardiaci e diabete nell’arco di sei anni. La ricerca non è pensata invece per misurare il rischio di tumore. Lo scorso gennaio il dipartimento per la Sanità e i servizi umani ha eliminato la parte delle sue linee guida in cui sosteneva che un uso contenuto di alcol poteva ridurre il rischio di malattie cardiache. Al Wall Street Journal, che ha chiesto una spiegazione, un portavoce ha risposto: serve “capire meglio gli effetti sulla salute che potrebbero essere associati a un consumo moderato di alcol“.

Nello stesso mese, il Regno Unito ha fatto venire meno un consiglio vecchio di 20 anni sostenendo che i potenziali benefici al cuore del consumo di alcolici sono più contenuti di quanto si pensasse. Intanto la Corea del Sud si è unita all’Australia sostenendo che bere questi prodotti potrebbe provocare il cancro. La Russia inoltre da anni ha alzato le tasse su birra e alcolici dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso uno studio che ne descrive i rischi per la salute (le vendite precipitarono del 20%).

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