Alla vigilia di Rio 2016 una buona notizia sul fronte della ricerca contro il virus Zika. Il Walter Reed Army Institute of Research (Wrair), in collaborazione con il Beth Israel Deaconess Medical Center e l’Harvard Medical School, hanno completato il secondo giro di studi preclinici su un promettente candidato vaccino. Scoprendo che il preparato protegge completamente le scimmie Rhesus dall’infezione con il virus Zika, che sta colpendo in Brasile ed è arrivato anche in Florida.
Il team, che aveva descritto recentemente l’efficacia protettiva di un vaccino purificato inattivato (Zpiv) nei topi, pubblica ora i risultati su ‘Science’. I dati dell’ultimo studio confermano ed estendono quelli ottenuti in precedenza, dimostrando “una robusta protezione” nei primati non umani. In particolare, il candidato vaccino prevede due somministrazioni (in prima e quarta settimana): dopo i trattamenti gli animali sono stati infettati sperimentalmente con il virus e sono risultati protetti sia dal ceppo brasiliano, che da quello di Porto Rico. Il virus non era rilevabile in sangue, urine e secrezioni dopo l’esposizione.
“Risultati incoraggianti“, a sostengo della decisione “di andare avanti insieme a governo Usa, industria e autorità regolatorie per portare il nostro candidato vaccino Zpiv alla fase dei trial nell’uomo“, dice il colonnello Stephen Thomas, medico e vaccinologo dell’Esercito. I ricercatori si aspettano di iniziare i trial clinici di fase I su Zpiv più avanti nel corso di quest’anno. Recentemente l’Esercito ha firmato un accordo per il trasferimento della tecnologia Zpiv a Sanofi Pasteur, per esplorare una produzione e sviluppo avanzati su più vasta scala. (AdnKronos)