Sanità, chirurgia vascolare: la Toscana tra le regioni ‘best practice’

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La Toscana è tra le regioni best practice per quanto riguarda le performance di chirurgia vascolare. E’ emerso dal convegno nazionale del collegio dei primari di chirurgia vascolare che si è tenuto a Firenze nei giorni scorsi. Al convegno sono stati presentati, da parte del MeS, il Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, i risultati relativi alle performance dei percorsi assistenziali in chirurgia vascolare di 13 regioni o province autonome: Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia. Attualmente il confronto coinvolge 13 regioni, che, coordinate dal laboratorio MeS, condividono il medesimo sistema di valutazione della performance, che permette di confrontare in modo sistematico i risultati, individuare le best practice e favorire la diffusione delle più efficaci soluzioni organizzative.

Come si è già verificato in molte altre occasioni – è il commento dell’assessore toscano al diritto alla salute Stefania Saccardisono i dati a parlare e a documentare l’alto livello della sanità toscana. In questo caso, i risultati del confronto elaborato dal MeS tra le performance di chirurgia vascolare di 13 regioni. Un confronto che è sempre salutare. All’interno del sistema sanitario toscano questo sistema di valutazione funziona da anni, e i meccanismi di governance e gli obiettivi rivolti alle direzioni generali delle aziende hanno permesso di registrare negli anni miglioramenti significativi“. La Toscana risulta essere tra le regioni best practice sulla maggior parte degli indicatori monitorati: un set di indicatori di efficienza ed efficacia dei percorsi assistenziali relativi al trattamento dell’aneurisma dell’aorta addominale e della stenosi carotidea.

In particolare, sono stati calcolati (sia a livello regionale che di struttura di erogazione) i giorni di degenza media come indicatore di efficienza dei due percorsi e un set di indicatori di esito (mortalità a trenta giorni dopo il ricovero, riammissioni a trenta giorni per la stessa categoria diagnostica e ritorni in sala operatoria durante lo stesso ricovero), calcolati in collaborazione con il Centro di ricerca interuniversitaria per i servizi di pubblica utilità (Crisp) dell’Università Milano Bicocca.

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