Cuneo, il Museo del Tartufo tra ricerca, mito e cucina

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Sabato 15 ottobre nel Palazzo comunale di Alba i sindaci di Alba Maurizio Marello e di Montà, Giuseppe Costa ed il vice Sindaco di Roddi Francesca Zoccola, hanno consegnato all’assessore regionale ad Ambiente, Foreste e Tartufo, Alberto Valmaggia, lo studio di fattibilità relativo al progetto territoriale sul Museo del Tartufo itinerante tra i comuni di Alba, Roddi e Montà. Un documento con l’idea e le motivazioni, il progetto ed i comuni coinvolti, la mappa, i costi, lo stato dell’iniziativa, i tempi ed i soggetti attuatori.

Musei del tartufo nella terra del tartufo – spiega il sindaco di Alba Maurizio Marello insieme al sindaco di Montà Giuseppe Costa e al vice Sindaco di Roddi Francesca Zoccola – è un progetto unitario di territorio con l’ambizione di creare un percorso stabile di presentazione del tartufo, cosa che attualmente non esiste. L’idea è un museo itinerante che racconti il tartufo in Alba, a Roddi che rappresenta le Langhe e a Montà che rappresenta il Roero. Tre diversi racconti: a Montà la ricerca del tartufo, il bosco, gli attori e la cultura del tartufo candidata a bene immateriale dell’umanità Unesco; ad Alba la Fiera, le sue celebrità, il mito del tartufo; a Roddi il tartufo in cucina. I tre punti sono legati tra loro dalla strada del tartufo individuata da segnaletica riconoscibile in modo da guidare i turisti lungo il percorso sul territorio. È un progetto unitario che ha lo scopo di valorizzare e promuovere dodici mesi all’anno il tartufo e contemporaneamente far fare un ulteriore salto di qualità all’accoglienza, per fronteggiare un turismo sempre più qualificato ed esigente. Abbiamo presentato questo progetto alla regione Piemonte chiedendo sostegno ed individuazione di canali di finanziamento per la realizzazione. Sarà un sistema museale integrato con un’unica regia”.

Intanto, sono state individuate anche le sedi. Per Montà è stata ipotizzata una struttura ipogea prospiciente piazza Vittorio Veneto su un’area di circa 1.000 metri quadri. Previste otto sale per raccontare il tartufo: come nasce e si sviluppa, le piante, i territori; il trifolau; il cane; la cerca; il ritrovamento. A Roddi, il museo è pensato nell’ala settecentesca del Castello. Il percorso prevede le cucine di epoche differenti presenti nel seminterrato del maniero; il salone di rappresentanza circondato da quattro locali più piccoli al piano terra; altri 200 metri quadri al piano superiore. Il tutto accanto a ‘Terra’, la Scuola internazionale del tartufo bianco d’Alba. Ad Alba, il museo è ipotizzato nel Cortile della Maddalena integrato accanto agli altri luoghi della cultura albese. I locali di circa 500 metri quadri si trovano al primo piano dell’ex convento, per l’itinerario ‘Dalla storia al mito. La Fiera’.

Dichiara l’assessore regionale ad Ambiente, Foreste e Tartufo, Alberto Valmaggia: “Vedo con piacere che il territorio di Alba, della Langa e del Roero hanno lavorato trovando una soluzione interessante e innovativa per valorizzare ulteriormente questo prodotto di inestimabile valore che è fondamentale per il turismo piemontese. L’idea proposta, oltre alla capacità di fare rete, vuole realizzare un Museo diffuso, con un percorso culturale e territoriale, per migliorare i già straordinari numeri dei flussi turistici albesi. Lavoreremo con il presidente Sergio Chiamparino e con la collega Antonella Parigi per sostenere questo progetto di eccellenza, seguendo, come ‘cani da tartufi’, tutti i possibili canali di finanziamento regionali, statali ed europei”. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente del comune di Alba, Massimo Scavino, e il vice sindaco di Montà, Silvano Valsania.

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