Niente cellulari ai bambini prima di aver compiuto i 10 anni.
Ad affermarlo i pediatri della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), che riunitisi in convegno a Caserta hanno spiegato come “Dobbiamo creare linee guida per limitare il più possibile l’uso dei telefonini ai bambini, evitandone totalmente l’uso prima dei 10 anni e limitandone l’uso dopo tale età”.
Maria Grazia Sapia, pediatra esperta di questioni ambientali, ha sottolineato che «L’Italia si colloca al primo posto in Europa per numero di telefonini e l’età media dei possessori diminuisce sempre di più. Si tratta di piccole ricetrasmittenti che vengono normalmente tenute vicino alla testa. Gli effetti nocivi per la salute sono sempre più evidenti, alcuni legati agli effetti termici: l’interazione di un campo elettromagnetico con un sistema biologico provoca un aumento della temperatura. Quando le esposizioni sono molto intense e prolungate possono superare il meccanismo di termoregolazione portando a morte le cellule con necrosi dei tessuti. Inoltre un posto predominante lo ha conquistato la dipendenza da telefonino, con danni gravissimi sullo sviluppo psichico e sociale».
Secondo un’indagine di Eurispes molto spesso il telefonino arriiva già all’età di sette anni.
“I bambini dovrebbero trascorrere gran parte del proprio tempo all’aria aperta– ha invece detto Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS-Non conosciamo tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari, ma da un utilizzo eccessivo potrebbero scaturire una perdita di concentrazione e di memoria, oltre a una minore capacità di apprendimento e un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno. Ritengo che i bambini non debbano usare il telefono cellulare o, se proprio i genitori non possono fare a meno di dare ai propri figli quest’oggetto, mi auguro che venga utilizzato per pochissimo tempo: sono numerosi i ragazzi che, pur stando uno vicino all’altro, non si parlano ma continuano a tenere lo sguardo fisso sul telefonino. Se non mettiamo un freno a questa invasione dei cellulari tra i nostri piccoli, le nuove generazioni andranno sempre più verso l’isolamento”.