Influenza 2016, microbiologi: “Epidemia cattiva, ma attenzione al ritorno della pertosse”

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In arrivo un’epidemia influenzale più ‘cattiva‘ di quella dello scorso anno. Mentre nella passata stagione l’influenza è stata relativamente lieve e solo l’8% della popolazione ha contratto l’infezione, quest’anno si prevede che saranno circa 7 milioni gli italiani colpiti: 2 milioni in più rispetto all’anno precedente. Conferma le previsioni l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani, ricordando che “i due virus A/Hong Kong e B/Brisbane hanno subito mutazioni rispetto ai ceppi che circolavano l’anno scorso e l’immunità nei loro confronti è bassa”. Ma oltre ai virus influenzale stagionale, quest’anno si teme anche al ritorno della Bordetella pertussis, il batterio responsabile della pertosse, avvertono gli specialisti dell’Amcli basandosi su alcuni studi condotti a Torino, Napoli, Milano e Roma, che saranno presentati al prossimo Congresso nazionale dell’Associazione (Rimini, 6-9 novembre). I microbiologi invitano a vaccinarsi contro l’influenza, scelta fondamentale per ridurre la diffusione dei virus e per proteggere i soggetti fragili. Anche se, ricordano i microbiologi, “il fatto di essere vaccinati non esclude che nei mesi freddi si possa incorrere in infezioni respiratorie anche severe, in quanto altri agenti patogeni respiratori (virali e batterici) sono i responsabili di oltre il 30% degli eventi, soprattutto tra i bambini. Per la terapia dei pazienti e ai fini epidemiologici è importante che si arrivi alla precisione diagnostica che viene condotta nei laboratori di microbiologia clinica”. Sì quindi alla vaccinazione, ma da “associare alla ricerca delle cause precise delle infezioni respiratorie che, inevitabilmente, ci si troverà ad affrontare nei prossimi mesi”.

Secondo lavori di ricerca condotti presso le microbiologie degli ospedali di Torino, Napoli, Milano e Roma, basate sull’analisi di differenti agenti infettivi riscontrati negli ultimi inverni, si conferma una notevole presenza di virus respiratorio sinciziale nei bambini sotto i 5 anni di età (Milano e Roma); sono in crescita le infezioni causate da metapneumovirus (Napoli); frequenti le confezioni con due virus diversi o con un virus e un batterio, e spesso a un agente virale si associa Bordetella pertussis sia negli adulti che nei bambini (Torino, Napoli, Milano e Roma). “L’identificazione di Bordetella pertussis nei materiali di origine respiratoria prevenienti da pazienti con gravi infezioni respiratorie, che era rarissima fino a non molti anni fa, sta aumentando esponenzialmente. Si tratta di una diagnosi da fare con la massima urgenza, soprattutto se sono coinvolti bambini piccoli, per permettere la corretta terapia farmacologica”, conclude Tiziana Lazzarotto, microbiologa di Bologna e componente del direttivo Amcli. (AdnKronos)

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