Gli studi sull’autofagia cellulare, per i quali il biologo giapponese Yoshinori Ohsumi ha ricevuto il premio Nobel 2016 per la Medicina, sono alla base della ricerca per lo sviluppo di nuovi farmaci anticancro a cui lavora l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Siena. Un lavoro che potrebbe dare concreti risultati “entro 5 – 10 anni, anche se fare previsioni in questo campo è molto difficile“, spiega all’Adnkronos Salute Mario Chiariello, impegnato da 10 anni nella ricerca sulla proteina Erk8, implicata nella trasformazione neoplastica attraverso il meccanismo cellulare individuato dal nuovo Nobel. “L’autofagia – ricorda Chiariello – è un meccanismo che si è rivelato molto importate negli ultimi anni. E’ utile per lo studio di diverse patologie neurodegenerative, Parkinson, cancro, diabete. Basterebbe questo a farne comprendere il valore. Dai primi studi di Yoshinori Ohsumi sui lieviti l’interesse per questo meccanismo è cresciuto molto. Tanti laboratori fanno ricerca in questo campo“. Per quanto riguarda i tumori, uno dei settori in cui la letteratura sull’autofagia è più ampia, gli studi del Cnr di Siena sono concentrati sulla funzione e il ruolo della proteina Erk8 e, contemporaneamente, si stanno sviluppando farmaci in grado di inibirla.