In stretto raccordo con i Sindaci e le sale operative delle Regioni Umbria e Marche si sta lavorando a un primo censimento, comune per comune, delle persone da assistere. Il numero degli sfollati è salito nelle Marche a 25mila: e’ il dato aggiornato rilevato dai tecnici della Protezione civile dopo l’ultima scossa di Terremoto. “Il numero – commenta il presidente della regione Luca Ceriscioli – e’ piu’ che raddoppiato rispetto all’inizio del sisma. Ed e’ variabile, nel senso che dobbiamo considerare chi e’ ancora in casa e dovra’ uscire e chi viceversa chi potra’ rientrare. Ma e’ un numero enorme di persone”.
Al momento è stabile il numero dei feriti e le attività di sistema sono prioritariamente orientate alle esigenze della popolazione. Resta confermato l’obiettivo di trasferire al più presto i cittadini sulla costa o nelle regioni limitrofe per garantire loro una sistemazione adeguata. Contestualmente, si sta provvedendo alla prima assistenza – ad esempio attraverso lo spostamento e l’attivazione di cucine da campo – per chi dovrà trascorrere le prossime ore nelle zone colpite.
Proseguono intanto le attività di verifica sul territorio. Una frana ha provocato la parziale interruzione del corso del Fiume Nera, che è esondato allagando la strada di accesso all’abitato di Visso, già coperta dai detriti. Si tratta della SP209, al confine tra Umbria e Marche. Squadre tecniche sono inoltre impegnate in una verifica speditiva delle dighe che, dai sopralluoghi svolti, non risultano aver riportato danni.
Permangono infine le criticità sulla viabilità, in particolare sulle strade provinciali e i percorsi alternativi individuati sono aperti al solo transito dei mezzi di soccorso.
“Sarà una notte difficile. Ci sono stati molti danni e soprattutto ci sono persone con grande apprensione. C’è una grande ansia tra la popolazione”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dopo un vertice a Norcia, ai microfoni di SkyTg24. “Sarà una notte difficile ma la gestiremo”, ha ribadito anche il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani.
Sono oltre un centinaio i comuni delle Marche che hanno segnalato crolli dopo l’ultima scossa. Non si sono registrati feriti, mentre e’ in corso il trasferimento di circa mille sfollati dalle aree colpite alle strutture ricettive della costa. Si sta inoltre provvedendo, sul posto, alla logistica e alla somministrazione dei pasti. Sotto il coordinamento della Dicomac operativa a Rieti, le protezioni civili delle varie regioni italiane stanno inviando nelle Marche personale e attrezzature richieste per le esigenze locali manifestate dai sindaci. Sono in arrivo anche tremila brandine. Il punto della situazione e’ stata fatto, nel pomeriggio, presso il Cor (Centro operativo regionale) Marche, nel corso di una videoconferenza con la Dicomac (Direzione di comando e controllo della protezione civile nazionale), la Soi (Sala operativa integrata) di Macerata e la sala operativa di protezione civile della Regione Umbria. Nelle Marche, insieme alle altre strutture operative, stanno operando, sul territorio, circa 600 volontari (450 del sistema regionale, 10 provenienti dall’Abruzzo, 75 della Croce rossa italiana e 60 dell’Anpas), affiancati da squadre di pronto intervento reperibili, da attivare secondo le necessita’. La protezione civile regionale informa, inoltre, che tutti gli ospiti delle varie Residenze per anziani marchigiane che segnalavano lesioni o situazioni da monitorare, anche in via precauzionale, sono stati trasferiti in altre strutture dedicate.
Soccorso Alpino: nessuno sotto le macerie
E’ terminato il lavoro del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico nei paesi coinvolti dal sisma di questa mattina. Sul posto dalle prime ore dopo il sisma erano arrivati, via terra e con gli elicottero, oltre cento tecnici provenienti da Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. Inviati tramite elicottero anche unità cinofile e personale sanitario del Cnsas. Il lavoro del Soccorso Alpino e Speleologico, in accordo con il Dipartimento di Protezione Civile, è terminato da poco, accertato che non risultano persone sotto le macerie nei paesi coinvolti.Durante l’attività sono stati portati viveri a persone nei paesi isolati, controllando nel contempo se ci fossero situazioni di rischio sanitario per la popolazione. Raggiunte anche numerose aziende agricole. Con un elicottero AW 412 messo a disposizione dalla Guardia Costiera e con uomini Cnsas a bordo è stato sorvolato Castelluccio di Norcia e San Pellegrino di Norcia, controllando oltre alle abitazioni private anche lo stato delle linee elettriche, che hanno subìto numerosi danneggiamenti. Un secondo elicottero della Guardia di Finanza, sempre con personale del Soccorso Alpino e Speleologico a bordo, ha portato viveri a Castelluccio di Norcia. Senza l’elicottero sarebbe stato impossibile raggiungere le piccole frazioni isolate: la viabilità è fortemente compromessa in tutta la zona.Terminate le operazioni il Soccorso Alpino e Speleologico sta lasciando la provincia di Perugia: a Norcia – in accordo con il DPC – resterà comunque un nucleo di prima emergenza di una ventina di persone, utilizzabile per ulteriori sopralluoghi in aree impervie o montane.
Ingenti danni
Mentre si conferma il bilancio dei feriti e l’assenza di vittime e dispersi, man mano emergono gli ingenti danni al patrimonio architettonico e artistico: l’ultima segnalazione riguarda la cupola della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma, capolavoro del Borromini, dove si sono riaperte alcune lesioni preesistenti. Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani hanno partecipato oggi pomeriggio a Rieti a un vertice sull’emergenza-Terremoto, per poi recarsi a Norcia, una delle aree piu’ colpite dal forte sisma di stamattina. “Ora il primo problema e’ dare assistenza e sicurezza alla popolazione che sta vivendo una situazione molto pesante” ha sottolineato Errani, aggiungendo che l’impegno chiaro resta quello di ricostruire tutto per dare prospettiva a questi territori e a queste comunita'”. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha assicurato che le forze dell’ordine presidiano il territorio e proteggono le case dei cittadini colpiti dal sisma. “Questa mattina – ha precisato il ministro – abbiamo mandato, nei posti colpiti dal Terremoto, 120 unita’ tra Polizia e Carabinieri, che si sono aggiunte a quelle gia’ presenti in quei territori e, in queste ore, altri 200 militari si stanno aggiungendo ai 220 operativi nelle zone rosse sin dal 24 agosto scorso”. Sul fronte dei soccorsi, Alfano ha spiegato che “abbiamo 1.313 Vigili del Fuoco in campo, dei quali 323 hanno raggiunto proprio in queste ore i luoghi colpiti, e 533 mezzi, di cui 81 inviati oggi. Siamo impegnati per cercare di ripristinare il piu’ possibile la viabilita’ stradale e per questo abbiamo impegnato 125 pattuglie nelle quattro regioni coinvolte: Marche, Umbria Abruzzo, Lazio”.