Terremoto Centro Italia: a Norcia è stato “la fine del mondo”, “il Paese è finito”

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Questa mattina anche a Norcia il risveglio è stato brusco, traumatico: a causa del terremoto delle 07:40 la terra tremava, la polvere si alzava da palazzi e chiese. “Ho pensato alla fine del mondo…” dichiara Maria. “Si respirava tanta polvere e questo mi ha fatto capire che era successo qualcosa di grave,” racconta figlio Mario. “Siamo sotto shock – prosegue Maria -, e’ stato un macello. Il panico. Io e’ un mese che dormo in auto mentre mio marito si era attrezzato nella cantina di casa, ancora agibile, ma rimasto sempre con le porte aperte”. Una “situazione indescrivibile” dice il figlio Mario. “Mi sono svegliato di colpo mentre tutto intorno cadeva. Sono corso per le scale e sono uscito. Insieme ai miei familiari siamo rimasti in silenzio…”.

“Questo Terremoto era nell’aria e dopo tante scosse quasi ce la aspettavamo una ancora piu’ forte. Le chiese, le strutture turistiche, le cose belle di Norcia, sono crollate. Il paese e’ finito,” dice Primo. “Dormivamo ancora in auto quando l’abbiamo sentita ‘agitarsi’ in maniera incredibile” spiega Giovanni, con lo sguardo perso nel vuoto. “Ero a letto – dice Sergio Bianconi – e appena ho avvertito la scossa mi sono alzato e sono fuggito. Temevo fosse crollato tutto”. “Mi stavo preparando dopo essermi alzata quando la scossa ha fatto tremare tutto e la porta della terrazza si e’ improvvisamente aperta” il ricordo di Olena che assiste un’anziana. “Sembrava la fine del mondo – racconta una giovane -, urlavano tutti. Meno male che ne siamo usciti vivi…”. “Per la gente tutto questo e’ una tortura perche’ la scossa ha fatto crollare anche quello che non pensavano potesse venire giu’.

Ha fatto il giro del mondo la “fuga” delle suore benedettine di clausura: “Stavamo recitando le Lodi, il Cantico delle Creature” racconta la badessa, suor Caterina. “Abbiamo implorato ‘Signore aiutaci’ e poi siamo uscite dal monastero mettendoci a pregare con la nostra gente”. Cosi’ come hanno fatto i monaci inginocchiati di fronte alla statua di San Benedetto, nel centro di Norcia, mentre accanto a loro crollava la cattedrale di cui ora rimangono in piedi solo brandelli.

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