Trentino, acqua: intesa Provincia-Hydro Dolomiti Energia per puntare ad una maggiore qualità ed uso energetico

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Approvato oggi dalla Giunta provinciale un protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento e Hydro Dolomiti Energia, per migliorare ulteriormente la qualità delle acque e valorizzare l’uso energetico delle risorse naturali rinnovabili.  L’ideatore della proposta, l’assessore Mauro Gilmozzi, spiega che il protocollo aspira alla ricerca del delicato equilibrio tra l’obiettivo di qualità delle acque trentine e quello di valorizzare al meglio la capacità produttiva connessa all’uso della risorsa idrica che, ricordiamo, è la principale fonte di energia pulita del Trentino. A tal fine, la Provincia e Hydro Dolomiti Energia, il maggior produttore idroelettrico del Trentino, propongono un progetto sperimentale, che prevede la ricalibrazione dei valori di rilascio della portata per il deflusso minimo vitale da alcune opere di presa afferenti alcune grandi derivazioni idroelettriche. “Si tratta di un progetto importante e complesso – ha sottolineato Mauro Gilmozzi – attraverso il quale ci assumiamo la grande responsabilità di tradurre in un’iniziativa concreta i principi dello sviluppo sostenibile ed equilibrato. Attraverso questo progetto sperimentale si punta a ricercare, attraverso un approccio prudente, graduale e costantemente monitorato nei sui effetti, il punto di equilibrio tra le esigenze di tutela e valorizzazione della risorsa acqua”. Un progetto sperimentale “reso possibile – ha puntualizzato l’assessore – solo a seguito delle analisi e dagli approfondimenti scientifici realizzati dall’Amministrazione provinciale dopo l’approvazione del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (Pguap), che hanno condotto all’adozione prima dei bilanci idrici ed in seguito del Piano di tutela delle acque”.

Il progetto dovrebbe arrivare a regime entro la primavera del 2017, con un adeguamento dei rilasci d’acqua complessivamente quantificabile in una riduzione media di circa il 13% rispetto ai volumi oggi attuati. “Questo progetto – pone in evidenza l’assessore Gilmozzi – si accompagna all’attivazione, dal 1 gennaio 2017, dei rilasci da tutte le altre piccole derivazioni insistenti sul reticolo idrografico provinciale (circa un migliaio tra idroelettriche e per tutti gli altri usi) nella misura di 2 litri al secondo per chilometro quadrato di bacino imbrifero sotteso, gia’ previsto dalla Giunta con deliberazione del 18 dicembre 2015. Nel suo complesso, quindi, la comunità trentina potrà registrare un ulteriore passo in avanti nel percorso, avviato circa 15 anni fa, di progressivo recupero della quantità e della qualità delle acque e, più in generale, degli ambienti acquatici (torrenti, fiumi e laghi). Negli ultimi anni – evidenzia l’assessore – stiamo registrando tutta una serie di nuove manifestazioni di interesse rispetto all’utilizzo plurimo delle risorsa idrica del Trentino e il nostro impegno va nel senso di ricercare, anche attraverso processi partecipati che coinvolgano le comunità locali interessate, soluzioni che siano in grado di contemperare le diverse esigenze – pesca, sport acquatici, ricreazione, usi agricoli, idroelettrico, ecc. – ferme restando le priorità assolute e non comprimibili dell’uso potabile e della qualità della risorsa”.

Tutto ciò permetterà un recupero della capacità produttiva stimato in circa 80 milioni kWh di energia elettrica, corrispondenti cioè ai consumi annuali ci circa 30000 famiglie. “Produrre questa energia con una fonte pulita e rinnovabile come l’acqua – evidenzia l’ingegner Lorenzo Cattani di Hydro dolomiti energia (Hde) – permetterà di evitare complessivamente ogni anno l’emissione in atmosfera di 26.000 tonnellate di anidride carbonica. Questo significa un contributo concreto contro il cambiamento climatico, a favore dell’ambiente e delle generazioni future”.

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