Sarebbero almeno 11 le vittime causate dal passaggio dell’uragano Matthew sui Caraibi. Un bilancio che potrebbe purtroppo aumentare, visto che al momento non è possibile raggiungere alcune zone rimaste isolate a causa della potente perturbazione che provocato l’interruzione di molte strade e delle linee telefoniche. Secondo quanto riferiscono i media americani, almeno cinque persone sono morte ad Haiti, lo stato più colpito con venti a 230 chilometri l’ora, piogge torrenziali e tempeste. Isolato il sud del Paese dopo il crollo di un ponte che lo collega alla capitale Port-au-Prince. Tra le vittime c’è anche un 26enne che è annegato cercando di salvare un bambino caduto in un fiume impetuoso, hanno detto le autorità, aggiungendo che il piccolo è stato salvato. La situazione è particolarmente grave per migliaia di haitiani che vivono ancora in tende e baracche dopo il terremoto del 2010. Circa 10mila persone sono state trasferite nei centri di accoglienza appositamente allestiti, mentre gli ospedali sono pieni e a corto di acqua. Mourad Wahba, vice rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per Haiti, ha parlato del “maggior evento umanitario” dal 2010. Oltre alla capitale, una delle città più colpite è Les Cayes, mentre il sindaco del comune di Petit-Goâve, ha riferito che due persone sono decedute, tra cui una donna rimasta schiacciata da un palo elettrico. Quattro decessi sono stati invece registrati nella vicina Repubblica Dominicana, uno in Colombia e uno a Saint Vincent e Grenadine. Matthew è il ciclone tropicale più potente a colpire la zona caraibica, compresa Giamaica e Cuba, dal 2007. L’uragano si dirige ora verso le Bahamas, la Florida e il South Carolina, dove secondo gli esperti dovrebbe arrivare giovedì e potrebbe durare fino a sabato. Il governatore della Florida Rick Scott ha dichiarato lo stato di emergenza e ha esortato i residenti a fare scorta di cibo, acqua e medicine per almeno tre giorni. Mentre il governatore del South Carolina Nikki Haley ha emesso un ordine di evacuazione per circa un milione di persone che vivono lungo la costa.
L’uragano si è indebolito al suo passaggio sulla parte orientale di Cuba ed è ora classificato di categoria 3, che prevede venti fino a circa 210 chilometri orari rispetto ai circa 250 km orari della categoria 4.