Clima, Cop 22: stop al consumo di carne per salvare il pianeta

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“A fronte di un riscaldamento climatico che sembra essere inarrestabile e irreversibile, e di uno scenario che appare quindi compromesso, i tempi della politica sono ancora troppo lenti e incerti. Non solo dal punto di vista delle contromisure da approntare per combattere il Global Warming, ma persino da quello di una lettura spassionata, avulsa cioè dalle pressioni delle lobby, del complesso di fattori che ne sono alla base”. È la dichiarazione dell’Ente nazionale protezione animali che segnala come non sia stato “ancora irrisolto il nodo allevamenti, nonostante producano almeno un quinto del totale dei gas serra”. Il 2016, sostiene il Wmo, l’agenzia meteorologica dell’Onu, è in lizza per diventare l’anno più caldo di sempre, raccogliendo il testimone da altre due annate “bollenti”, il 2015 +0,90°, stando al NOAA, e il 2014. Se le previsioni del Wmo dovessero realizzarsi, come sembra peraltro altamente probabile, il 2016 segnerebbe un altro ben poco invidiabile primato, portando a 5 il numero delle annate più bollenti di sempre nell’ultimo decennio.

“Un anno fa, a Parigi, i delegati della Cop 21 hanno chiuso gli occhi davanti alla questione degli allevamenti intensivi, che pure sono responsabili di una quota enorme dei gas serra immessi atmosfera; una quota compresa, a seconda delle fonti, tra il 18% e il 51% del totale”, spiega Annamaria Procacci responsabile Enpa per fauna selvatica e biodiversità. “È evidente – prosegue – che continuare a ignorare questo aspetto, proprio come temiamo stia accadendo a Marrakech, significa depotenziare in modo inaccettabile gli interventi di contrasto al surriscaldamento globale”. Se non si inverte questa tendenza, cioè se non si comprende appieno che è arrivato il momento di cambiare in modo radicale i nostri stili di vita, a partire dall’alimentazione, potremmo trovarci a combattere una battaglia persa in partenza. “Per questo – conclude Procacci – è fondamentale che ciascuno di noi sia artefice di un cambiamento che lobby e gruppi di pressione osteggiano in nome di profitti miliardari. Dire no alla carne significa non soltanto salvare miliardi di animali da una vita di tormento e sofferenza; significa anche garantire un futuro a tutti noi e al pianeta”.

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