Cop22: la conferenza va avanti, “non dipende dai cambi di governo”

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“Un solo uomo non puo’ distruggere 20 anni di progressi in fatto di cambiamenti climatici”, lo afferma uno dei delegati della società civile tra i tendoni di Bab Ighli, sede della COP22 di Marrakech. I piu’ rammaricati sono i rappresentati africani che sentono il peso del futuro: “In questo continente, c’e’ tristezza per il risultato che ha portato alla Casa Bianca l’uomo che nega il riscaldamento climatico, vuole incentivare lo sfruttamento del petrolio e uscire dall’Accordo di Parigi”. La ricerca di studiosi e universitari che spiega come i cambiamenti climatici possano influenzare la politica, anche attraverso la migrazione ambientale, suona quasi come un monito. A pochi metri di distanza i giovani della COP22 si riuniscono pacificamente. “Facciamo appello alla solidarieta’ globale”, dicono e cambiano l’intestazione della “to-do-list”, l’elenco di cose urgenti da fare per salvare il pianeta. Indirizzato inizialmente ai candidati presidenti Usa, ora e’ rivolto ai cittadini. Un cambio di rotta, dicono, per andare avanti: “La salute del mondo dipende da ciascuno di noi”.

Se’gole’ne Royal apre le danze da Parigi: “L’accordo ormai e’ partito e il nuovo presidente degli Stati Uniti non potra’ fermarlo – dice ai microfoni di Rtl -. Nel momento in cui vi parlo 103 paesi lo hanno gia’ ratificato e rappresentano il 70% delle emissioni di gas a effetto serra. Contrariamente a quel che ha sostenuto in campagna elettorale, Trump non puo’ uscire prima di tre anni”. L’accordo prevede infatti che una volta ratificato il protocollo, non si possa abbandonare il progetto prima di quattro anni, con uno di preavviso. “Hanno deciso di saltare nel fuoco, non li seguiremo”, dice uno dei partecipanti alla conferenza sull’acqua. Il presidente di questa 22ma Conferenza sul clima, Salaheddine Mezouar taglia corto: “Le questioni climatiche trascendono i politici e riguardano il futuro del nostro spazio vitale, la nostra dignità oltre che l’unico pianeta sul quale noi tutti viviamo. Ora che l’Accordo di Parigi e’ entrato in vigore abbiamo tutti la responsabilità condivisa di proseguire, forti del successo ottenuto fin qui”

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