Da Parigi non si torna indietro, la sua direzione di marcia è irreversibile. Lo sostiene Legambiente all’indomani della chiusura della conferenza sul clima di Marrakech. ”La Conferenza sul clima di Marrakech ha visto l’impegno di tutti governi a rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi entro il 2018,– ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – ma i risultati concreti della Cop22, in particolare per quanto riguarda il sostegno finanziario dei paesi industrializzati all’azione climatica dei paesi poveri, sono purtroppo modesti. Il risultato di maggior rilievo e’ l’adozione del programma di lavoro, con un calendario di verifiche intermedie serrato, per definire la governance dell’Accordo di Parigi entro la COP24 del 2018, quando e’ prevista la prima revisione degli impegni assunti a Parigi lo scorso dicembre. A Marrakech i governi hanno ribadito l’urgenza dell’azione climatica immediata, concordando la necessita’ di aumentare gli impegni di riduzione delle emissioni prima del 2020, in coerenza con gli ambiziosi obiettivi di Parigi di contenere l’aumento della temperatura globale ben al disotto dei 2 C e facendo ogni sforzo per limarla a 1.5 C. Tuttavia, non vi sono stati impegni concreti in questa direzione. A partire dall’Europa, che ha rivendicato più volte la sua leadership nell’azione climatica globale, senza che a queste dichiarazioni siano poi seguiti impegni concreti”. ”Non ci si può nascondere ancora dietro a Stati Uniti e Cina – ha concluso Rossella Muroni -. Urge un impegno serio per dare gambe all’Accordo di Parigi, ma soprattutto per lo sviluppo di un’economia europea fossil-free. La sola in grado di farci vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle imprese europee. Una sfida che l’Europa e l’Italia non possono fallire”.