Energia pulita per tutti, l’Ue lancia un piano rivoluzionario: ecco i punti principali

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Ecco la svolta finale per lanciare l’Ue verso la “rivoluzione dell’energia pulita” sfruttando la spinta dell’accordo di Parigi e puntando su efficienza, eco-design, rinnovabili, ridefinizione del mercato elettrico e ruolo attivo dei consumatori: si tratta del maxipacchetto da 177 miliardi di investimenti l’anno dal 2021 al 2030, con oltre 900mila nuovi posti lavoro e una crescita aggiuntiva per il Pil Ue dell’1%, che la Commissione Ue ha messo sul tavolo e su cui lavorerà per “i prossimi due anni” con Parlamento e Consiglio Ue per trasformarlo in realtà. L’importanza dei provvedimenti proposti hanno subito fatto scattare una pioggia di critiche: dalle associazioni di ambientalisti ai consumatori e industria, tutti ritengono che Bruxelles è stata troppo poco o eccessivamente ambiziosa. Con oltre mille pagine di testi legislativi per 4 comunicazioni, 8 tra direttive e regolamenti e 9 documenti scritti, il vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic ha avvertito che “non bisogna estrapolare solo parti di queste misure, ma bisogna guardarle nel loro insieme in quanto sono tutte interconnesse”. Queste costituiscono infatti la parte finale, “il tetto” come l’ha definito Sefcovic, che completa il progetto con cui “l’Europa è sul punto di una rivoluzione dell’energia pulita”, ha sottolineato il commissario Miguel Arias Canete. Eccone gli elementi principali.

BIG GREEN BUS 9EFFICIENZA, ECODESIGN, EDILIZIA E TRASPORTI. Aumento del target dell’efficienza energetica dal 27% al 30%, con una revisione delle norme sull’ecodesign degli elettrodomestici che dovranno consumare meno, dai bollitori agli asciugatori per le mani sino ai pannelli solari e agli ascensori. Fuori, per il momento, gli smartphone. Previsto però un piano da 10 miliardi sino al 2020 provenienti dai vari Fondi Ue per trasformare gli edifici da consumatori a produttori. Viene lanciata anche una strategia per i trasporti puliti.

energie-rinnovabiliRINNOVABILI E BIOFUEL. Si sostiene la produzione di energia rinnovabile a livello nazionale ma viene meno la “priorita’ di dispacciamento” che assicura l’accesso privilegiato alle reti elettriche per le fonti rinnovabili, che rimane comunque mantenuta per i microimpianti come case, quartieri e piccole cooperative, per gli impianti esistenti e nei casi in cui fosse a rischio il raggiungimento dei target sulle rinnovabili. Si limita poi l’uso dei vecchi biocarburanti di prima generazione provenienti da colture alimentari e si incentivano quelli di seconda generazione, più sostenibili, prodotti da scarti.

CONSUMATORI AL COMANDO. I consumatori passano da un ruolo passivo a uno attivo, dove sarò la loro domanda a guidare l’offerta grazie alla possibilita’ di produrre energia, la possibilità di cambiare più facilmente fornitore, teleriscaldamento e bollette piu’ trasparenti in base a standard europei. Previste anche piu’ tutele per le fasce a basso reddito.

energia rinnovabiliRIDEFINIZIONE MERCATO ELETTRICO. In arrivo un giro di vite ai meccanismi di capacità affinché non falsino la concorrenza con aiuti di stato che pesano sui consumatori. Assicurata poi la sicurezza delle forniture elettriche sulla falsariga di quanto fatto per il gas, con investimenti per il completamento delle infrastrutture di interconnessione, la preparazione di piani d’emergenza, l’obbligo di coordinamento tra i 28 e un ruolo rafforzato per l’Agenzia Ue dei regolatori energetici, l’Acer.

PIANI CLIMA-ENERGIA. Viene ridefinito il sistema di controllo del raggiungimento dei target su clima ed energia per gli stati membri, semplificato in un unico piano nazionale sincronizzato con gli impegni dell’accordo sul clima di Parigi. I Piani 2021-2030 dovranno essere presentati nel 2018 per un ok nel 2019, con un controllo biennale della loro applicazione.

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