L’assessore all’Ambiente ed Energia del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, intervenendo al secondo convegno “Streghe, orchi e krivapete – le grotte tra miti e leggende”, svoltasi a Gorizia – rende noto la Giunta regionale – ha ricordato l’attenzione prestata dalla Regione alle attività speleologiche e alla valorizzazione dell’attività delle associazioni del settore. Grazie a esse – ha detto – è stato possibile individuare i siti di interesse speleologico e geologico (geositi) particolarmente significativi nel Friuli Venezia Giulia, che rappresentano un’attrattiva anche sotto il profilo turistico, ancorché rivolta a un pubblico specializzato, in quanto valorizzano la geodiversità del territorio.
L’impegno dei sodalizi speleologici è stato riconosciuto di recente dall’Amministrazione, come ha ricordato l’assessore Vito, mediante l’approvazione della legge regionale sulla disciplina organica dei geositi e della speleologia, e la costituzione di un tavolo di coordinamento e confronto, che ha permesso di riunire l’intero mondo associazionistico di volontariato del settore. “Il patrimonio geologico del nostro territorio – ha precisato Vito – costituisce un bene da preservare e valorizzare; così come sono da valorizzare e tramandare le tradizioni e le credenze legate al ‘mondo del sottosuolo’, che fanno parte del patrimonio della storia e delle tradizioni della nostra gente”. Vito si riferisce alla tradizione orale, trasmessa di generazione in generazione, di famiglia in famiglia, in particolare dai nonni ai nipoti; tradizione, che da secoli riporta emozioni e sensazioni antiche generate dai luoghi e dai siti di vita. I nostri avi, anche in epoche più recenti, ascrivevano tutto ciò nel quale non trovavano spiegazione al mito e alla leggenda: mentre il mondo attuale, grazie alla scienza e alla ricerca, riesce a conoscere la risposta di numerosi quesiti, molti altri fanno ricadere nella notte dei tempi le credenze popolari.