Il futuro della neurochirurgia: la mano del chirurgo sarà guidata da suoni

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Quasi come il gioco de ”Il piccolo chirurgo” che ad ogni errore suonava, ecco che nelle sale operatorie di neurochirurgia potrebbe essere introdotto un sistema di alert sonoro in supporto ad alcuni interventi complessi, come quelli di rimozione di un cancro al cervello, per renderli ‘perfetti’, massimizzando le chance di rimuovere tutto il tessuto malato senza ledere i tessuti sani. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Analyst da scienziati dell’Università di Edimburgo, il segnalatore sonoro renderà più precise le operazioni più delicate. Il sistema è stato sviluppato da Matthew Baker della University of Strathclyde in Gran Bretagna.

L’idea è partita da una sperimentazione clinica eseguita nel 2015, in cui i neurochirurghi operavano tumori al cervello guidati da una sonda laser che indicava loro, in modo visivo come muovere il bisturi. In questo caso la sonda manda luce laser sui tessuti cerebrali del paziente e una macchina (“spettroscopia di Raman”) analizza la luce riflessa dai tessuti per indicare se si tratti di cellule malate o sane. Il neurochirurgo durante l’intervento guarda su un video le indicazioni fornite dalla sonda laser. Ma i ricercatori ritengono che per renderlo ulteriormente efficace sia necessario che il neurochirurgo non si distragga spostando continuamente lo sguardo tra paziente e video. Per questo hanno pensato di servirsi dell’ausilio del suono, traducendo le immagini fornite dalla spettroscopia in suoni. In tal modo, ogni qual volta il bisturi si avvicinerà a cellule malate il sistema di alert emetterà un suono, mentre quando si avvicinerà a tessuti sani il suono emesso sarà differente. Così il neurochirurgo potrà essere guidato dalle proprie orecchie senza mai spostare gli occhi dal paziente. La guida sonora sarà ulteriormente implementata e poi testata clinicamente, eè spiegato sul magazine New Scientist che riporta lo studio.

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