Morte Veronesi, l’Airc: ” Faceva parte di una generazione di medici che hanno fatto la storia della medicina in Italia”

MeteoWeb

“Umberto Veronesi faceva parte di una generazione di medici che hanno fatto la storia della medicina in Italia e che sono cresciuti all’interno dell’Istituto Tumori di Milano, il primo luogo di cura che ha approcciato la malattia oncologica con l’occhio della modernita'”. E’ così che Pier Giuseppe Torrani, presidente AIRC e FIRC, ricorda l’oncologo scomparso questa sera a Milano. “Tutti i malati oncologici, e AIRC in particolare, devono molto alla sua lungimiranza di medico e scienziato e alla sua instancabile tenacia nel perseguire l’obiettivo di terapie più umane, efficaci e accessibili a tutti”, ha aggiunto. “Fin dalle prime campagne di informazione e di raccolte fondi – si legge in una nota dell’AIRC – Veronesi e’ stato il portavoce di AIRC sui media e presso le istituzioni. Fu sua l’idea di riunire la borghesia industriale milanese, i suoi amici personali e i suoi contatti di figura pubblica intorno a una causa che interessava tutti: AIRC e’ nata cosi’, con l’appoggio affettivo e fattivo della parte piu’ produttiva di Milano”.

A Veronesi si deve la nascita della Giornata per la Ricerca sul Cancro nel 1998, una delle attività più qualificanti di AIRC, che ancora oggi ogni anno informa la cittadinanza sui risultati raggiunti per la cura del cancro e sull’importanza di sostenere il lavoro dei ricercatori. Tra i contributi più significativi di Veronesi, ricordiamo l’impegno per umanizzare le cure oncologiche e per favorire la nascita di una cultura medica attenta ai bisogni del paziente. AIRC ricorda in particolare l’innovazione portata dall’introduzione della quadrantectomia e dell’analisi del linfonodo sentinella che ha radicalmente migliorato la qualità di vita delle donne operate per tumore al seno. Oggi questo approccio è diventato lo standard per la chirurgia di questa patologia in Italia e in tutto il mondo.

“Ho condiviso la sua passione per la ricerca e la sua lungimiranza come scienziato, oltre che la sua umanità come medico negli anni che ambedue abbiamo passato all’Istituto tumori di Milano”, ricorda Maria Ines Colnaghi, direttore Scientifico di AIRC dal 2000 al 2015. “La nostra Associazione, nata per sostenere l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove entrambi iniziammo la nostra avventura, e che oggi finanzia l’80 per cento della ricerca oncologica nel nostro Paese, deve a lui non solo la propria nascita, ma anche lo spirito con cui negli anni ha proseguito e ampliato la propria attivita’. Uno spirito che tutti noi di AIRC abbiamo fatto nostro e che restera’ la nostra guida per il futuro”.

Condividi