Pare sia morto a causa di un annegamento il giovane Matteo Cavarocchi, 28enne di Pescara che ha perso la vita lo scorso mercoledì nel tratto di costa tra Giulianova e Roseto al largo della piattaforma per l’estrazione di gas Lo Squalo. E’ quanto si evince dai primi risultati dell’autopsia eseguita questo pomeriggio l’anatomopatologo Pietro Falco dell’Universita’ di Chieti, anche se per avere la certezza bisognerà essere in possesso dei risultati degli ulteriori esami autoptici sui campioni prelevati. Intanto sono stati esclusi segni di morte violenta.
Al momento della tragedia Cavarocchi stava svolgendo pesca subacquea in apnea insieme ad un amico, che, non vedendolo, ha subito lanciato l’allarme. Il corpo era sul fondale, ad oltre 70 metri di profondità: è stato individuato grazie un Rov (Remotely Operated Vehicle) dei Vigili del Fuoco, chiamato ‘Perseo‘. Si tratta di un robot sottomarino con sonar e manipolatore per il recupero di oggetti o corpi, filoguidato da una postazione remota in superficie. Alle ricerche hanno partecipato anche cinque sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano e Reggio Calabria, insieme ai colleghi di Teramo, con la Motobarca del Comando dei vigili del fuoco di Ancona, impiegata come base operativa. Le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto di Pescara.