Tecnologia, Inguscio (CNR): computer super-potenti con i Qubit

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“Qubit: un segno per inseguire un sogno” è il titolo della lezione che ieri in presidente del Cnr, Massimo Inguscio, ha tenuto al Festival della Scienza di Genova, esplorando l’universo dei bit, i segni che compongono il codice binario su cui si basano i computer. In un’intervista a Tuttoscienze de La Stampa si legge: “Il bit è la base per calcoli in un sistema binario. Nelle memorie gli stati O e 1 si realizzano, per esempio, con due diversi livelli di energia o con materiali magnetizzati in diverse direzioni, ‘su’ / ‘giù’. Il quantum bit – il qubit – è invece un sistema per cui non c’è solo un aghetto orientato in su o in giù, ma in tutte le combinazioni tra questi due stati, con la possibilità di immagazzinare moltissime informazioni“. “Sulla base del sistema binario sono stati costruiti i calcolatori che usiamo oggi, ultra-potenti rispetto ai calcolatori meccanici. Ma un calcolatore che si basa sui qubit sarebbe addirittura più potente dei calcolatori che usiamo oggi. Il sogno è realizzare un sistema che abbia una potenza di calcolo enormemente più grande rispetto ai sistemi attuali. E, come dimostra il progresso scientifico, quando si crea qualcosa di nuovo, chissà quanti altri scenari si aprono“. “L’avventura delle comunicazioni a distanza ebbe inizio quando Guglielmo Marconi, sfruttando le onde radio, capì che si potevano trasmettere dei segnali a distanza senza bisogno di fili a fare da tramite. Se si oggi si riascoltasse la registrazione di questi segnali, si sentirebbe solo un fruscio: quello è un primo e timido segno che ha, appunto, segnato un enorme progresso tecnologico. Quando Marconi brevettava il telegrafo senza fili, però, non immaginava che si potesse trasmettere, oltre che con onde radio, anche con la luce in fibra ottica. Quindi, il giovane ricercatore, che vede un primo segnale diverso da quello che si aspettava, non deve pensare che si tratti di poca cosa: lo sviluppo scientifico permette di realizzare nuove tecnologie, che a loro volta ci consentono divedere altri fenomeni che prima non immaginavamo. Un esempio è il laser: inventato per curiosità scientifica grazie alla sua capacità di raffreddare gli atomi, riesce a costruire proprio i qubit di cui parlavamo prima“.

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