Terremoto, Castelluccio resiste: ecco i cavalli che ispirarono Baglioni [GALLERY]

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castelluccio cavallo

Un altopiano verde smeraldo baciato dal sole, cinquanta cavalli che pascolano liberi sui monti, immersi nella loro quiete. Una quiete che lascia quasi increduli se si pensa che l’altopiano in questione è il Piano Grande e la montagna corrisponde ai Monti Sibillini, proprio lì, a Castelluccio, immersi nelle zone provate dal terremoto e dove le scosse continuano imperterrite a seminare il panico tra la popolazione. “Qui stanno bene, perché dovrei portarli in una stalla, a valle prima della neve che di solito arriva da metà dicembre?”, chiede il proprietario, Emiliano Brandimarte. E’ uno dei 5 irriducibili di Castelluccio di Norcia, frazione quasi totalmente abbandonata in seguito al sisma del 30 Ottobre.

L’allevamento di cavalli, razza haflinger, e’ una delle attrazioni del comprensorio dei Sibillini: si tratta di esemplari che vengono utilizzati dai turisti per escursioni e trekking equestre sull’Appennino. Questi cavalli hanno avuto un altro pregio: hanno ispirato Claudio Baglioni quando, ipnotizzato dal paesaggio di Castelluccio, scrisse la canzone ‘La piana dei cavalli bradi’. Adessoo, nonostante l’emergenza e il continuo sciame sismico, il branco di equini ‘resiste’ in quota col loro padrone.

Questa piccola comunità vive a circa 1.290 metri di altezza e ha ettari di spazio dove muoversi liberamente. “Le autorità insistono perché scendiamo anche noi giù come hanno fatto gli altri – dice Brandimarte – Ma qui per i cavalli c’e’ tutto l’occorrente, a partire dall’acqua e dal foraggio. E loro stanno bene. Si sono spaventati solo la mattina della grande scossa, ebbero paura per il boato galopparono dappertutto all’impazzata, poi si sono calmati. Perché transumarli anzitempo a Norcia?”. Proprio oggi, un altro allevatore di Castelluccio ha lasciato la frazione: “Ha deciso di vendere tutte le pecore e di partire, poi il prossimo anno ricomprerà un altro gregge”, spiega lo stesso Brandimarte, “ma sono situazioni diverse”.

Il branco di haflinger è sempre stato abituato alla transumanza appena prima del calo delle temperature, e quindi del’arrivo della neve verso il 10-15 dicembre, e poi al rientro a primavera, in aprile. “Acqua ce l’abbiamo, i cavalli quassù possono pascolare. Possiamo rimanere, poi se insistono vediamo se scendiamo fra una settimana, dieci giorni”, continua Emiliano Brandimarte che ha già perso due case, una a Castelluccio, l’altra a Norcia. Ora, insieme ai pochi residenti rimasti, abita dentro un container portato dai soccorritori.

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