La solidarietà dell’Unione Europea nei confronti dei paesi colpiti dal terremoto si è fatta sentire: nel giro di una settimana verserà infatti all’Italia una prima tranche di aiuti da 30 milioni per la ricostruzione. Lo ha annunciato la Commissione europea in un comunicato. Il finanziamento proviene dal Fondo di solidarietà Ue, e oltre alla prima tranche, il cui importo è il più alto che possa essere versato come anticipo, l’intenzione di Bruxelles è quella di “finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione nell’ambito di programmi dei fondi strutturali“.
Con questa proposta Bruxelles dimostra nei fatti la sua solidarietà, dopo le feroci scosse che hanno distrutto territori dell’Italia centrale: “E’ nostro dovere di europei restare a fianco dell’Italia e dei suoi cittadini, che in questi momenti difficili stanno dando prova di un coraggio straordinario, per aiutarli a superare il prima possibile le conseguenze dei terremoti e a ricostruire completamente le aree danneggiate. La ricostruzione della bellissima basilica di San Benedetto a Norcia con l’aiuto dei fondi Ue sarà un simbolo duraturo della solidarietà europea e della capacita’ di riprendersi del popolo italiano”, ha commentato il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.
“Siamo passati dalle parole ai fatti continuando a rispondere alle specifiche esigenze delle comunita’ colpite attraverso il Fondo di solidarietà dell’Ue e la politica di coesione. Resteremo a fianco dell’Italia durante tutto il processo di ricostruzione”, ha aggiunto il commissario per la Politica regionale Corina Cretu.
Entro la prossima settimana l’Italia riceverà dunque in primo versamento dal Fsue e, quando le autorità italiane avranno concluso la valutazione dei danni causati dal Terremoto di ottobre, Bruxelles proporrà un importo definitivo dell’aiuto, da sottoporre all’approvazione di Parlamento e Consiglio Ue.
L’esecutivo comunitario ha deciso di proporre il “cofinanziamento fino al 100% delle operazioni di ricostruzione in seguito a catastrofi naturali”. Bruxelles propone dunque di modificare il regolamento sulla politica di coesione 2014-2020 e introdurre la possibilità di finanziare totalmente la ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, col Fondo europeo di sviluppo regionale. La proposta potrà essere utilizzata da tutti i 28 Stati membri, ma se avrà il via libera, verrà usata per la prima volta dall’Italia. L’iniziativa andrebbe ad integrare il sostegno del Fondo di solidarietà Ue e permetterebbe di risparmiare risorse nazionali. Infine, una volta terminate le consultazioni con le autorità nazionali, Bruxelles annuncerà come saranno investiti i fondi extra della politica di coesione – 1,6 miliardi di euro – che l’Italia riceverà a seguito del riesame delle dotazioni della politica di coesione, per gli effetti della crisi. Bruxelles ha già annunciato che sarebbe favorevole ad impiegarne parte per coprire i danni causati dai terremoti, oltre a finanziare progetti volti a far fronte alla sfida della migrazione, lottare contro la disoccupazione giovanile e creare crescita e lavoro.