“Mi raccomando, non mollate: voi siete il futuro dell’Italia”. Conclude così Sergio Mattarella il suo incontro con gli sfollati di Camerino alloggiati nel palazzetto dello sport del Cus, in zona Le Calvie. Il saluto finale è stato rivolto ad un gruppetto di bambine e bambini dell’area colpita dal Terremoto. Sergio Mattarella, giusto in elicottero da Perugia, era stato accolto dal commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, dal capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, e da diverse autorità civili e militari.
Il Presidente si recato subito presso il palazzetto dello sport dove erano centinaia gli sfollati che lo stavano aspettando: tutti stretti intorno a lui che ha voluto percorrere il palazzetto, incontrare la gente, stringere mani, chinarsi a salutare gli anziani che non potevano alzarsi, ascoltare le suppliche e gli sfoghi di quanti chiedevano una soluzione. Un Presidente commosso ed emozionato, Mattarella, che si lascia fermare, che non nega un abbraccio simbolo di presenza e solidarietà. Ascolta senza mai mostrare fretta o impazienza di voler proseguire.
La scorta lo lascia fare: chi cerca conforto nel Presidente è gente semplice, gente che probabilmente vede nel Capo dello Stato un porto sicuro. Nessuna critica, soltanto appelli: “Dateci una casa, dateci un lavoro, dateci un futuro”. Mattarella non dedica attenzione ai giornalisti, la sua attenzione è tutta rivolta alla gente terremotata.
Come Alessia e Sara, due bimbe che di colpo hanno abbandonato i loro giochi per rivolgersi al Presidente, chiedendogli un autografo. E lui ha scritto “a Sara e Alessia. Sergio Mattarella”, facendole felici, al punto che poi le due bimbe se ne facevano un vanto con le amichette: “Noi gli abbiamo chiesto l’autografo, che credete?…”. Molti altri sono stati coloro che hanno voluto un autografo, per ricordare quel momento di speranza nel cuore della tragedia. E poi c’è il lungo abbraccio con un uomo – Germano, autista di scuolabus – che gli ha ricordato come “in un battibaleno la nostra vita è cambiata, presidente. Chi non li ha vissuti quei momenti non lo può forse capire, non se ne rende conto. Mi raccomando presidente, non lasciarci soli e abbandonati”. E Mattarella ha promesso a Germano che sarà vicino nella ricostruzione. “Mi ha colpito il suo sguardo – dice poi l’uomo con gli occhi lucidi – e poi il suo abbraccio…”.
Il presidente della Repubblica ha elogiato il personale della Protezione civile, i tanti volontari, la Croce rossa e quanti a vario modo contribuiscono ad alleviare i disagi di queste persone. E dopo esseri intrattenuto con i bambini, Mattarella all’uscita dal palazzetto non si è sottratto ai solleciti di una mamma che gli ha chiesto impegno affinché Camerino arrivino subito i moduli abitativi da destinare alle lezioni scolastiche: “I nostri bambini devono studiare qui. Se lo ricordi presidente, ci dia una mano e faccia in modo che sia cosi'”, diceva la donna, e il capo dello Stato: “Stia tranquilla, non lo dimenticherò”.