“Le architetture normative sono importanti in situazioni come quelle dei terremoti, ma la differenza in queste vicenda la fa il territorio”. Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli a San Felice sul Panaro dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria per l’opera prestata come capo della Protezione Civile dopo il sisma del 2012. “I territori, la comunità, la progettualità – ha proseguito – sono determinanti. L’esperienza nazionale ha dimostrato che laddove esiste questa voglia di reagire, questa caparbietà, poi le risposte arrivano. “Bisogna essere anche estremamente onesti – ha detto ancora Gabrielli – e dire che i terremoti hanno tempi di risposta che non possono essere calcolati negli anni. Anche le esperienze piu’ virtuose hanno dimostrato che occorrono dieci, quindici anni per avere risposte adeguate e nonostante questo le lacerazioni, le ferite che questi eventi lasciano, permangono. Quest’ultimo terremoto dell’Italia centrale – ha aggiunto il capo della polizia ed ex numero uno della Protezione Civile – ci ha insegnato che laddove si e’ intervenuti con intelligenza i danni sono stati limitati. Il messaggio deve essere molto chiaro, e’ vero che i terremoti non possono essere previsti, ma che ci sono zone del nostro Paese che comunque sono più esposte”. “L’Italia, nella sua complessità – ha dichiarato Gabrielli – è un Paese esposto al terremoto e l’unica vera risposta che possiamo dare e’ quella di avere edifici e strutture sicuri. I terremoti non fanno vittime, sono gli edifici a farle. Noi dobbiamo lavorare per consentire ai territori colpiti di riprendersi e per mettere in sicurezza l’intero Paese, che da questo punto di vista un significativo tratto di strada lo deve compiere”.