“Caldarola 2 può nascere in pochi mesi, abbiamo aree adatte alle porte del paese. Voglio riportare a vivere qui almeno il 70% della popolazione, ma dobbiamo muoverci subito, trovando una soluzione per le scuole, altrimenti la città è finita”. Si tratta di Caldarola, cittadina di 1.800 abitanti, caratterizzata dal castello Pallotta, dal teatro, da splendide chiese bellissime, che seppur non sia ancora una città fantasma, “con le ultime scosse rischia di diventarlo”, e il sindaco Luca Giuseppetti, titolare della storica farmacia in piazza, cerca una soluzione intermedia, diversa dalla new town o dal classico trasferimento in massa di tutti gli abitanti (500 sono gia’ partiti) negli alberghi della costa.
”All’ingresso dell’abitato abbiamo due grandi aree parcheggio e lottizzazioni nostre. Se ci danno un po’ di container e un po’ di moduli destinati ai servizi, il Municipio, la Chiesa, la scuola, possiamo farcela”. Nella zona rossa del centro storico “il 60% delle abitazioni e’ inagibile, ma nei quartieri periferici la situazione eèmigliore. Tra alloggi da ristrutturare con lavori di somma urgenza, moduli ecc. possiamo recuperare 1.500-1.700 residenti. Anche perché le attività produttive più grandi sono già ripartite”.
Due giorni dopo il sisma del 26 Ottobre sono arrivati in soccorso i 50 uomini della Colonna mobile della Protezione civile dell’Emilia-Romagna che hanno montato una tensostruttura con cucina e mensa, due moduli abitativi per il Coc, uno ad uso ambulatorio, altri due multifunzione, tre container magazzino. ”Serviamo 1.200 pasti al giorno – spiega il capo campo Antonio Pesaresi – e stiamo approntando due aree polifunzionali per i moduli che saranno destinati alle forze dell’ordine e ai soccorritori”. Il futuro è ancora tutto da scrivere: Giuseppetti vorrebbe riportare in classe qui “i 260 bambini e ragazzi delle materne, elementari e medie”, in un edificio sicuro o nei moduli. “Caldarola non è spopolata, dobbiamo avere coraggio, ‘visione'”. Il sindaco ringrazia ”i miei cittadini coraggiosi, la Regione Marche, e la Regione Emilia-Romagna, che ci ha messo a disposizione mezzi e tecnici preparatissimi”. Come a Montegallo dove, dopo il terremoto di agosto, era nato un ‘villaggio E-R’, ricco di servizi e costruito a tempo di record. Ma le nuove scoss, hanno svuotato pure Montegallo perché la gente ha paura, e la paura della gente è la paura del sindaco di Caldarola.