“Sarà lunga, ma prometto impegno e lavoro fino alla fine, tornerà tutto come prima”. Sergio Mattarella ritorna nei paesi colpiti dal terremoto per portare il suo conforto ai cittadini e per ribadire a questa gente, provata da mesi di paura e dolore, che lo Stato non li abbandonerà, anzi metterà in campo ogni risorsa a disposizione. Un pensiero che lo accomuna a quello del Premier Renzi che ieri è stato a Preci a dire le stesse cose e oggi ha assicurato che venerdì il Cdm varerà il decreto con le misure per il terremoto.
Occorrerà dice il presidente del Consiglio,“snellire procedure, tempi e burocrazia”. Il capo dello Stato ha visitato due tra i luoghi simbolo del terremoto: Camerino, la città universitaria che rischia di non riprendersi mai più se non torneranno gli studenti, e Norcia, la città che ha visto da poco crollare la sua chiesa di San Benedetto. E proprio di fronte alla basilica, Mattarella si commuove, mentre ascolta il racconto dei frati e delle autorità cittadine. “Chiediamo un aiuto – gli dice il sindaco Nicola Alemanno – per ricostruire questa basilica. Perché da qui ripartiremo e ricostruiremo Norcia più bella e sicura di prima”. “Faremo – gli risponde il capo dello Stato – tutto quello che uno Stato può fare in questi casi, stia tranquillo e teniamoci in contatto”.
E in effetti l’impegno dello Stato c’è: subito dopo il 24 agosto erano stati stanziati 4,5 miliardi per la ricostruzione e con il nuovo provvedimento questi soldi aumenteranno. Inoltre, è possibile stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni spenderanno circa 6 miliardi per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici. Si tratta di un impegno importante di cui Mattarella si fa garante. Camerino è stata la prima tappa del suo breve viaggio, lì ha incontrato volontari e sfollati. E a tutti ha rivolto le stesse parole: “prometto impegno e lavoro fino alla fine” ha detto abbracciando un terremotato che non è riuscito a trattenere le lacrime. I
Anche a Norcia il Presidente ci tiene a manifestare la sua vicinanza ai cittadini, è infatti sceso dalla macchina. “Voglio salutare i cittadini” ha ribadito alla scorta. “Sarà lunga, ci vorrà tempo, ma tornerà come prima” dice ai ragazzi del Consorzio ‘I love Norcia’ in cui sono confluiti imprenditori, allevatori, pensionati, studenti che vogliono rimanere. “Abbiamo chiesto al presidente – dice Vincenzo Bianconi – innanzitutto i moduli per le scuole, poi quelli per le famiglie, che vanno tenute unite, e infine un contributo per l’acquisto di case mobili per chi avrà la casa agibile ma avrà paura di rientrarvi. E poi dei moduli per le attività commerciali, perché solo così ripartiremo e ricostruiremo” Ma serve farlo ora e qui.
“La sua visita – dice il sindaco Nicola Alemanno – ci ridà un po’ di entusiasmo ed energia, visto che sono due mesi che viviamo in emergenza e il 30 novembre ci e’ piovuto in testa un cataclisma”. Un incubo documentato dai satelliti, i cui dati, elaborati dell’Ingv, sono impressionanti: le scosse del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. L’area in cui si sono verificati “i maggiori movimenti del terreno” è stata delimitata con un’ellisse lunga 40 chilometri e larga circa 15, che si estende da Pieve Torina fino ad Accumoli. Al centro di questa zona c’è Castelluccio di Norcia, dove il suolo si è abbassato di 70 cm, mentre l’intera area di Norcia si è spostata di 30 cm verso ovest. La visita del Capo dello Stato è terminata con un incontro commovente con la popolazione di Norcia colpita dal terremoto che si è trasferita momentaneamente negli alberghi della zona del lago Trasimeno: tutti insieme si sono alzati in piedi e hanno cantato l’inno nazionale.