Norcia alla ricerca della normalità, per ripartire dopo il Terremoto. E lo fa tra i banchi di scuola, all’interno di un prefabbricato, con le classi delle superiori ospitate in un monastero. Norcia come Cascia. Si ricomincia in una giornata fredda ma soleggiata, un’alba che arriva dopo l’ennesima notte di scosse, di cui la più forte di magnitudo 4 vicino a Castelsantangelo sul Nera. “La scuola è il futuro dei ragazzi e se diamo loro la scuola restituiamo loro il futuro” sintetizza con voce emozionata la dirigente dell’ufficio scolastico regionale Sabrina Boarelli. Una giornata caratterizzata dalla presenza del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ma anche dalle magliette dei ragazzi. Ci sono quelle con scritto “I love Norcia” indossate dagli alunni dell’istituto omnicomprensivo Battaglia e le t-shirt con impresso “#ilfuturononcrolla” donata al ministro da Giuseppe Finocchiaro, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Camerino.
“Da qui non ci muoviamo e ripartiremo più forti di prima” afferma. Per la presidente umbra Catiuscia Marini la ripresa delle lezioni “è un segno di futuro subito, immediato, per Norcia e per la Valnerina”. “Un importantissimo segno di normalità per ragazzi e ragazze – aggiunge – e un segno di speranza per la città. Un sentimento che spinge tutti a guardare al futuro”. “Siamo felici perché questo non è un punto d’arrivo ma di partenza. Anche per ricostruire i ragazzi” afferma la dirigente dell’istituto nursino Rosella Tonti. Nel prefabbricato accanto alla scuola le lezioni si svolgono con i doppi turni (la mattina le superiori, il pomeriggio medie ed elementari) in attesa dell’ ampliamento della struttura. Ogni banco ha regalato ai ragazzi uno zainetto del ministero con la scritta “Tutti a scuola” e il tricolore stilizzato. Dentro il diario, quaderni e altro materiale ma anche una copia della Costituzione, mentre gli insegnanti hanno cercato di riprendere le lezioni duramente interrotte dai sismi: “Cerchiamo di riportarli alla normalità” spiega una delle docenti. E poi ci sono loro, i ragazzi, protagonisti come sempre del presente e del futuro: parla di “speranza che arrivi qualcosa” Adelaide, 14 anni, che con la famiglia dorme in camper. “Oggi – aggiunge – è un punto di partenza. Un momento per incontrarci e fare una risata, per distrarsi dalla tensione che e’ nell’aria”. “Sono contenta – continua Sara, 15 anni – per avere rivisto i compagni e per il tentativo di tornare alla normalità”. Lei e’ preoccupata per l’arrivo dell’inverno. “E qui – afferma – ho trovato un posto caldo e sicuro per studiare”. “La scuola e’ davvero il segnale che la comunità c’è e riparte” sottolinea il ministro Giannini. Che parla di “un giorno di festa” per tutti. A Camerino, dove le lezioni ripartiranno il 21 novembre, il rettore dell’Università Flavio Corradini chiede “moduli abitativi in numero congruo per permettere ai nostri studenti di tornare”. E per l’Università saranno stanziati dieci milioni di euro assicura il ministro Giannini. Per l’Università di Macerata il titolare dell’Istruzione annuncia invece una dotazione pari a “5 milioni di euro, da utilizzare immediatamente”. Ma oggi tra l’Umbria e le Marche ferite dal Terremoto c’è soprattutto voglia di normalità, per ricominciare.