Tumori alla prostata: il cane potrebbe riconoscerlo in anticipo, ricerca presentata dall’Humanitas

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La ricerca targata Humanitas protagonista al Parlamento europeo come “esempio di innovazione in ambito sanitario e scientifico”. Uno studio sulle virtù diagnostiche dell’olfatto dei cani nel cancro della prostata sarà presentato domani 15 novembre ai parlamentari europei e alla Commissione Salute e Ricerca, annuncia l’Irccs di Rozzano (Milano). Il lavoro, già pubblicato su riviste scientifiche internazionali, è stato avviato nel 2012 da Gianluigi Taverna, responsabile di Urologia all’Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese), con la collaborazione del Centro militare veterinario di Grosseto (CeMiVet) e il patrocinio dallo Stato Maggiore della Difesa. La prima fase della ricerca si è conclusa con successo, ricordano dall’Istituto milanese.

Gli autori hanno analizzato campioni di urine di oltre 900 persone fra pazienti con carcinoma della prostata, soggetti sani oppure malati colpiti da neoplasie non prostatiche o da patologie non tumorali. E’ emerso che cani rigorosamente addestrati sono capaci di riconoscere la presenza di un cancro della prostata con un’accuratezza del 98%, semplicemente annusando un campione di urina dei pazienti. “La scoperta interessante – sottolinea Taverna – riguarda la certezza che il tumore della prostata produce delle sostanze volatili specifiche, in gergo tecnico Vocs (VolatileOrganicCompounds), che il cane è in grado di riconoscere con estrema attendibilità. La sfida futura sarà capire cosa il cane annusi, quale metabolismo cellulare o tissutale produca l’odore e/o sviluppare nuove tecnologie in grado di riconoscere i Vocs tumorali”.

“Questo studio – commenta Alessandro Liguori, amministratore delegato di Humanitas Mater Domini – è la testimonianza di come la ricerca sia fondamentale sul fronte della prevenzione e tutela della Salute. Solo in Italia ogni anno si stimano oltre 30.000 nuovi casi di tumore della prostata”, malattia che “nell’uomo rappresenta circa il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate. Grazie a diagnosi precoce e prevenzione, ai progressi della ricerca, ai nuovi approcci terapeutici e a un approccio multidisciplinare nella cura – ricorda l’Ad – si possono offrire migliori prospettive di vita”. L’équipe che sta portando aventi questa ricerca è composta da urologi dell’Humanitas Mater Domini e dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano; dal capo Sezione Medicina e Diagnostica canina del CeMiVet di Grosseto, colonnello Lorenzo Tidu, e dal ricercatore di Humanitas Fabio Grizzi: un team multidisciplinare tutto tricolore, le cui conoscenze specifiche hanno generato risultati riconosciuti dalla comunità scientifica a livello nazionale e internazionale, si evidenzia nella nota. I risultati dello studio sono stati fra l’altro selezionati come avanzamento nella diagnosi e trattamento del tumore prostatico, e inclusi nel ‘2015 Annual Report on Prostate Diseases’ pubblicato dalla Harvard Medical School. La presentazione al Parlamento europeo è in programma nell’ambito del convegno ‘Dagli organismi viventi all’intelligenza artificiale e l’informatica conoscitiva’, organizzato da Piernicola Pedicini. L’appuntamento è a Bruxelles nella sala Asp A1E2 del Parlamento europeo, dalle 9.30 alle 13.

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