Anche nel Lazio le porte degli asili saranno aperte solo ai bambini vaccinati. Il governatore Nicola Zingaretti, facendosi ispirare dall’Emilia-Romagna, ha annunciato che proporrà una legge che introduca l’obbligo della vaccinazione per i bimbi che vanno al nido “per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei piu’ piccoli. Un passo avanti di civilta’ anche nel Lazio”, ha concluso l’esponente del Pd. Ieri pomeriggio il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna aveva infatti disposto, tra l’altro, l’obbligo di antipolio, antidifterica, antitetanica e antiepatite B per i bambini che intendono frequentare gli asili. “I tempi – aveva commentato stamattina il ministro Beatrice Lorenzin – sono maturi perche’ l’esempio sia seguito anche da altre Regioni”. E sulla strada su cui si era già incamminata la Toscana da ieri c’è anche il Lazio, dove c’è una maggioranza favorevole: Rodolfo Lena (Pd), presidente della commissione Salute, e’ entusiasta: “Io una simile proposta di legge la firmerei assolutamente – ha affermato stamattina – la condivido appieno. La vaccinazione e’ fondamentale”. Via libera anche da Sel: “La questione dei Vaccini non e’ personale – ha detto la consigliera Marta Bonafoni – ma di responsabilita’ collettiva nei confronti dell’intera societa’“. Nel campo del centrodestra il capogruppo FI Antonello Aurigemma si e’ detto d’accordo: “Siamo favorevoli rispetto alle indicazioni di vaccinazioni. Queste forme di prevenzione sono accoglibili con tutte le indicazioni mediche”. Anche Fabio De Lillo (Cuoritaliani) ha detto sì: sebbene nel Lazio, ha ricordato, la copertura in percentuale sia “sopra la soglia di sicurezza, si tratta di una scelta nell’interesse della salute pubblica”. La norma potrebbe incontrare l’opposizione del M5s, che già ieri nell’Assemblea legislativa di Bologna ha votato contro l’articolo che introduceva l’obbligatorietà dei Vaccini. La capogruppo M5s laziale Silvia Blasi, biologa, non ha dubbi sull’efficacia dei Vaccini (“mia figlia li sta facendo”), ma ha contestato oggi il principio: “Noi spingeremmo per un sistema di informazione per superare il concetto di coercizione su qualcosa che dovrebbe essere acquisito da una societa’ matura. Dobbiamo tutelare le scelte etiche delle persone“, e pero’ “quando si parla di immettere un bambino all’interno di una scuola c’e’ una questione sanitaria che non puo’ essere ignorata”. Chi invece gia’ minaccia battaglie legali se anche il Lazio approvera’ una legge come quella emiliana e’ il Codacons: “Una legge inapplicabile, incostituzionale e contraria alle norme nazionali” secondo il presidente Carlo Rienzi.