Nel 2014 gli investimenti per la protezione dell’ambiente delle imprese industriali sono diminuiti per il secondo anno consecutivo, con un calo del 19,7% rispetto all’anno precedente, a fronte di un aumento del 6,5% degli investimenti fissi lordi complessivi. La flessione è risultata molto significativa per le imprese piccole e medie (-41,6%) e più contenuta per le grandi (-9,2%). Lo rileva l’Istat, stimando che in quell’anno che siano stati investiti per la protezione dell’ambiente oltre 1,1 miliardi di euro. La spesa è stata sostenuta per i tre quarti dalle grandi imprese (250 addetti e oltre) che hanno investito 853 milioni di euro contro i 264 milioni di euro delle imprese di piccola e media dimensione. Per ogni addetto sono stati investiti in media 294 euro. Sul totale degli investimenti fissi lordi delle imprese industriali effettuati nel 2014, quelli per la protezione dell’ambiente hanno inciso per il 3,2%, quota che scende al 2,0% nell’industria manifatturiera, in calo rispetto al 2013 (2,9%). Più di un terzo della spesa (37,1%) è stato destinato alle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, all’abbattimento del rumore, alla protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e alle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente. La spesa maggiore è stata realizzata dai settori della fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (20,2%), della metallurgia (14,1%) e della fabbricazione di prodotti chimici (13,7%). Gli investimenti, rileva ancora l’Istat, sono stati prevalentemente orientati verso impianti e attrezzature di tipo end-of-pipe (793 milioni di euro, -17,2% sul 2013); di entità minore (324 milioni di euro) la spesa per impianti e attrezzature a tecnologia integrata che scende di oltre un quarto rispetto all’anno precedente (-25,2%).