“Occorre tornare alle buone, vecchie regole dell’arte medica, ai suoi capisaldi, che hanno permesso un abbattimento della mortalita’ per infezioni quasi totale. Prima dell’era degli antibiotici e dell’era delle vaccinazioni, le infezioni erano la causa piu’ frequente di mortalita’ a tutte le eta’. Dopo una fase in cui ricerca scientifica ed educazione medica hanno marciato affiancate, oggi stiamo ripiombando verso una sorta di nuovo Medioevo scientifico. Ogni giorno ci sorprende con la notizia di grandi e piccoli colpiti da una Meningite fulminante. Non e’ facile spiegarsi cosa stia cadendo e il perche’ di un risveglio della malattia in forme impossibili da curare”. Lo afferma Paola Binetti (Udc).
“E’ possibile attribuire la responsabilita’ di tutto cio’ – prosegue la parlamentare – alla riduzione del numero di vaccinazioni; alla superficialita’ con cui si considera debellata una malattia, mentre invece e’ soltanto in fase dormiente. Ci hanno spiegato che e’ venuto meno l’effetto gregge: quello che ad un determinato livello, non inferiore al 95%, protegge l’intera popolazione, anche i non vaccinati… ” “E stato approvato un Piano vaccini tanto piu’ efficace quanto prima si iniziera’ con la sua somministrazione. E perdere tempo significa permettere che nuove vite umane siano esposte a rischi gravissimi. Per questo chiediamo al Ministro Lorenzin di non accontentarsi del brillante risultato ottenuto con la legge finanziaria, ma di pretendere che parta da subito una doppia operazione. Una concreta fatta di vaccinazioni, l’altra piu’ sottile e complessa fatta di formazione e di informazione, per sconfiggere definitivamente ideologie scientificamente infondate”.