Ricerva, Lav: fermare subito i test sugli animali per alcol, fumo e droghe

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Fermare subito i test su animali per le sostanze d’abuso, i trapianti di organi tra specie diverse e il riutilizzo in seconda sperimentazione degli animali. Evitando che l’approvazione di una proroga faccia slittare l’entrata in vigore del divieto. E’ l’appello della Lega anti vivisezione (Lav), in vista dell’approvazione del decreto Milleproroghe, prevista nel Consiglio dei ministri di domani. “Domani con un sì o con un no – afferma la Lav – il governo avrà in mano la vita di decine di migliaia di animali e l’incentivo alla ricerca sostitutiva, per una parte della pericolosa e dannosa vivisezione”.

laboratorio di ricercaNel testo del Milleproroghe “molto probabilmente è stata inserita una proroga per l’entrata in vigore del divieto di test su animali per le sostanze d’abuso (alcol, fumo, droghe), i trapianti di organi tra specie diverse e il riutilizzo in una seconda sperimentazione degli stessi animali, già impiegati in procedure classificate come gravi. In assenza di proroga, invece – spiegano – tali divieti entrerebbero regolarmente in vigore dal 1 gennaio 2017, come previsto dal Dlgs 26 del 2014”. Per questo l’associazione animalista chiede al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di “farsi interprete della volontà della stragrande maggioranza degli italiani (secondo i dati Eurispes 2016 l’80,7% è contrario alla vivisezione) a favore di una ricerca davvero scientifica“, ricordando che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin “oltre due anni fa ha approvato l’entrata in vigore della parte di questa legge che ci pone all’avanguardia in Europa”.

giovani ricercatori_YRM2016“Le diranno, presidente Gentiloni, che non ci sono alternative alla sperimentazione delle sostanze d’abuso sugli animali e invece, non solo questo non è vero, ma a dirglielo saranno gli stessi che per 25 anni si sono opposti al divieto dei test dei cosmetici sugli animali, poi entrato in vigore a livello europeo e che dimostra che con i test sostitutivi si può fare ricerca– dice il presidente Lav, Gianluca Felicetti – Sono le stesse forze che non fanno partecipare l’Italia ai numerosi bandi comunitari per l’assegnazione di risorse economiche per lo sviluppo dei metodi alternativi alla vivisezione, facendo scappare all’estero i ricercatori italiani bloccati dal dogma della sperimentazione sugli animali, oltretutto sottopagati da una ricerca in crisi, che non riesce a guardare al futuro e che presenta serie lacune sulle tecniche più all’avanguardia e competitive, che non ricorrono ad animali”.

LaPresse/Reuters
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Due settimane fa la Lav ha consegnato al ministero della Salute oltre 57.600 firme raccolte in pochi mesi con la campagna ‘Aiutali a uscirne’: “Le firme – spiegano – sono suffragate dalla presa di posizione di numerosi scienziati, epidemiologi e ricercatori di Università pubbliche come quelle di Pisa e Sapienza di Roma, che considerano superate, obsolete e non utili le ricerche su animali delle sostanze d’abuso. E’ sconcertante che vizi umani come alcol, fumo e droghe siano ancora testati su animali che non bevono né fumano e non potrebbero nemmeno abusare di queste sostanze e che questo avvenga spesso a spese dei contribuenti in Università pubbliche chiuse all’innovazione”. “Si tratta di un’aberrazione sul piano scientifico e, prima ancora, sul piano etico – affermano ancora gli animalisti – Basti pensare all’elevato grado di sofferenza che i test effettuati sugli animali comportano. La sperimentazione animale non può più essere considerata un rimedio alle dipendenze, che tuteli davvero chi abusa di tali sostanze, in primo luogo i ragazzi e le categorie più deboli. Sempre più centri di RICERCA si affacciano a tecniche innovative: ne è un esempio lo studio del Wyss institute dell’Università di Harvard, che ha costruito un ‘fumatore elettronico’ capace di fumare, esattamente come l’uomo, sigarette comuni ed elettroniche, con ‘polmoni’ collegati a un chip che permettono di osservare in diretta i reali danni prodotti dal fumo”.

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