Terremoto: ecco l’esempio dei due allevatori di San Severino Marche

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Nonostante la norcineria devastata dal Terremoto, Nunzio e Paolo Fattobene hanno deciso di comperare di tasca propria un furgone da adibire a negozio e continuare l’attività per salvare i prodotti aziendali e il posto di lavoro dei nove dipendenti. I due allevatori della Coldiretti di San Severino Marche rappresentano un esempio ed un simbolo della voglia di ripartire delle aziende agricole danneggiate dal sisma che ha messo in ginocchio il sistema produttivo del Maceratese. Le scosse hanno lesionato l’edificio nel quale i due fratelli avevano il negozio, una norcineria-street food dove vendevano salumi, ma anche panini con ciauscolo, braciole e altri prodotti fatti in azienda.

“Non abbiamo voluto arrenderci al sisma e abbiamo deciso di acquistare un furgone speciale per proseguire l’attivita’. – spiegano i due allevatori – Un investimento non da poco, ma necessario per ripartire e dare una speranza alla nostra famiglia e ai nostri collaboratori”. Visti i problemi di agibilita’ e sicurezza del fabbricato che ospitava il vecchio negozio, la “norcineria mobile” e’ stata collocata sulla strada statale, in Zona Rione Miliani vicino all’ospedale, dove e’ ripresa l’attivita’ di vendita. “L’iniziativa dei fratelli Fattobene testimonia la voglia delle imprese agricole di non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento, contribuendo alla ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo – spiegano il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili, e il direttore Giordano Nasini -. Una voglia che va ora sostenuta con apposite misure e il recente decreto varato dal Governo, con gli interventi per le imprese terremotate, va in questa direzione”.

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