Una nuova malattia genetica potrebbe rivelare possibili terapie per Alzheimer e Parkinson

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Una nuova malattia genetica appena scoperta potrebbe avere un ruolo chiave nel trovare nuove terapie per Alzheimer e Parkinson. Sulla rivista Nature viene infatti riportato il caso di una donna canadese di 47 anni, con difficoltà di equilibrio e deambulazione dall’età di 28, su cui è stata individuata una nuova malattia genetica, dopo che ne sono state escluse altre 10. Quest’ultima provoca una reazione eccessiva del sistema naturale di riparazione del corpo in quanto un enzima, chiamato Parp1, si moltiplica a dismisura, portando alla morte delle cellule del cervello.

Si ritiene che questo stesso processo sia coinvolto nella morte delle cellule in altre forme di demenza, e forse anche nell’invecchiamento. ”Scoprire questa nuova malattia e la sua causa e’ un importante passo avanti per lo sviluppo di nuove terapie per altre malattie neurodegenerative rare’‘, commenta Keith Caldecott, dell’universita’ del Sussex University, coordinatore dello studio. ‘‘I farmaci che prendono come bersaglio questo enzima chiave per la riparazione del Dna possono rivelarsi vitali per curare le malattie causate da una iperattivazione dell’enzima – continua -. Ora e’ cruciale capire quali malattie sono. E’ possibile che la causa di questa patologia possa contribuire alla morte dei neuroni nelle persone che soffrono di malattie come Alzheimer, Parkinson e Huntington”. Nella sperimentazione i ricercatori sono riusciti a spegnere il processo di riparazione fuori controllo, con una tecnica genetica, e anche se il Dna rimaneva ancora danneggiato, le cellule non morivano. ”Ora dobbiamo trovare il modo di spegnere il processo con i farmaci invece della genetica”, continua.

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