Docenti e ricercatori del dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento, tra il 27 gennaio e il 6 febbraio 2017, saranno impegnati in una missione in Iran: compiranno indagini scientifiche nel sito archeologico di Shahr-i Sokhta, inserito nella lista Unesco dei siti Patrimonio dell’Umanità, considerato per estensione (200 ettari) il secondo sito archeologico di tutto il Medio Oriente. Giuseppe Ceraudo, Girolamo Fiorentino, Pierfrancesco Fabbri, Claudia Minniti, Veronica Ferrari e Paola Guacci, insieme al professor Enrico Ascalone dell’Università di Copenhagen, stanno per partire verso il sito iraniano per condurre un progetto di ricerca multidisciplinare. L’accordo sottoscritto, nato per iniziativa di Francesca Baffi, docente di Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente antico, autorizza l’Ateneo salentino a operare e sviluppare il progetto di ricerca di concerto con le competenti autorita’ iraniane. “Dal 1977 Shahr-i Sokhta – è detto in una nota – è peraltro precluso alla attivita’ di ricerca di soggetti non iraniani: l’Universita’ del Salento, attraverso il dipartimento di Beni culturali, e’ dunque la prima istituzione non iraniana a essere coinvolta in indagini scientifiche nel sito”.