“Eri un uomo irrequieto, cocciuto, folle. Un uomo capace e spericolato. Uomo, amico, fratello, riposa in pace”. Così Pasqualino Del Rosso ha reso omaggio al fratello Roberto, il proprietario dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), morto insieme ad altre 28 persone nel disastro del 18 gennaio scorso, durante il rito funebre officiato oggi pomeriggio a Pescara nella chiesa di San Cetteo. Presenti centinaia di persone. In prima fila la moglie Emira e i due figli di 8 e 15 anni. Amici, familiari ed esponenti di associazioni come Avis e La Tribù di Farindola, durante la cerimonia hanno rivolto un pensiero a Del Rosso.
“Grazie per tutto quello che hai fatto per Farindola – è stato il messaggio del sindaco del paese Ilario Lacchetta – per averci fatto sognare e per aver realizzato un paradiso di cui tutti a Farindola erano partecipi”. Un’amica invece ha ricordato come Del Rosso “abbia sempre amato Rigopiano” e come quell’hotel sia stato il suo modo “per far conoscere le bellezze della sua terra. Hai offerto delle opportunità a tante persone – ha proseguito la donna – e pensare che quel luogo incantato sia scomparso sotto un cumulo di macerie sembra impossibile”. Presenti anche i ragazzi degli scout. “Perché anche Roberto è stato scout nella chiesa di San Cetteo – ha detto il sacerdote che ha officiato il rito funebre. – Adesso sarai in cammino verso i monti del cielo, dove non ci sono slavine”. Al termine del funerale, un lungo applauso ha salutato l’uscita della bara.