Hotel Rigopiano: Terni piange Alessandro, il receptionist laureato che ha visto i suoi sogni infranti da una valanga

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Le ultime speranze sono svanite nella notte di ieri, quando la mamma di Alessandro Riccetti, già sfinita da una settimana di attesa all’ospedale di Pescara, ha dovuto riconoscere il corpo del figlio. Anche Alessandro Riccetti, il trentatreenne di Terni, è tra le vittime della slavina che ha colpito l’hotel Rigopiano, dove il giovane lavorava come receptionist dal dicembre 2015. Nella tarda serata di martedì il suo corpo è stato estratto senza vita dal cumulo di neve e di macerie del resort. Nella sua città di origine la notizia è giunta in mattinata, quando l’ha resa nota ufficialmente il sindaco, Leopoldo Di Girolamo.

“La notizia che tutta Terni si aspettava non è arrivata. Tante ore di angoscia e speranza terminate le peggiore dei modi” ha scritto sul suo profilo Facebook. Parlando poi di “un durissimo colpo per una famiglia già provata, un grande dolore per tutta la comunità ternana che perde un ragazzo per bene, un lavoratore, un giovane proiettato nel futuro”. Al cordoglio del sindaco – che ha annunciato il lutto cittadino il giorno dei funerali -, si sono aggiunte le parole di dolore della presidente della Regione, Catiuscia Marini. “Tutti noi ci siamo abbracciati idealmente alla mamma ed ai fratelli di Alessandro Riccetti, – ha detto –un bravo e dinamico ragazzo della nostra terra. Un giovane di Terni legato profondamente alla sua citta’ ed alla sua famiglia. Un ragazzo con tanta voglia di fare, di viaggiare, con competenze e conoscenze delle lingue straniere”.

Era proprio questa sua passione per le lingue, ne parlava tre oltre all’italiano, insieme ai suoi modi cordiali e garbati, ad averlo fatto crescere nella professione: laureato in Lingue straniere per la comunicazione internazionale all’Università di Perugia, Riccetti aveva studiato e lavorato anche all’estero, tra Parigi e la Germania, ed era stato assunto in altre strutture turistiche umbre, prima di arrivare al resort Rigopiano. Lo studio e il lavoro lo avevano allontanato spesso da Terni, dove tornava non appena poteva. Lo attendevano sempre la madre Antonella Maria, il fratello maggiore e la sorella adolescente (il padre era invece morto una decina d’anni fa), le stesse persone che avrebbero dovuto festeggiare con ‘Ale’ il suo compleanno, il 23 gennaio. Adesso, nel quartiere in cui vivono, Cardeto, è rimasto soltanto dolore e smarrimento tra amici e vicini, che ricordano quel ragazzo “a modo, simpatico ed educato, sempre con il sorriso“, con un passato da scout e una fede molto sentita.

Di un giovane “solare, dai forti valori, impegnato nel sociale e nell’associazionismo cattolico” ha parlato anche il vescovo, Giuseppe Piemontese, esprimendo il suo cordoglio e la vicinanza alla famiglia. “Il Signore non ha ascoltato la nostra preghiera, ma ha voluto per se’ Alessandro”, ha continuato. Dolore e commozione per Riccetti non solo a Terni – nel tardo pomeriggio c’e’ stata una messa nella chiesa di San Cristoforo -, ma anche nel resto dell’Umbria e all’estero. L’ultimo selfie da Rigopiano, intorno alle 16 di mercoledi’, Alessandro lo aveva infatti inviato ad un’amica che vive in Brasile. Le aveva raccontato di stare bene, insieme agli altri dipendenti e ospiti dell’hotel, nonostante le scosse. Poco più di un’ora dopo è scesa la slavina, spezzando per sempre tutti i suoi sogni.

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